lunedì 28 aprile 2008

My name is Mimino


Cosimo Aghilar, “Mimino” per chi lo conosce, è il “bando” dei Cinque Reali Siti. Sì, perché a Orta Nova, Carapelle, Stornara, Stornarella, Ordona, fino ad Ascoli Satriano, le comunicazioni ai cittadini vengono fatte con una Peugeut 106 rosso fiammente e quattro amplificatori montati sul portapacchi. Un marchingegno sviluppato e perfezionato nel tempo. La voce reboante, ripetitiva, entra forzatamente nelle orecchie della gente, come una volta. Una tradizione antica, radicata nella cultura popolare, quella del bando cittadino. Strumento di informazione e di controllo. Il quarto potere prima della stampa, della radio e della televisione. Uno strumento ideale, uno strillone un po’ tecnologico, per il nostro territorio. Cosimo si è sempre cimentato nella comunicazione. Gli esordi risalgono alla seconda metà degli anni settanta. Anni in cui vide la luce la prima emittente radiofonica di Ortanova: Radio Nova 1. La radio, allora molto ascoltata, faceva crescere la popolarità degli speaker e allettava la politica locale. Risale a quegli anni l’accordo tra il Comune di Orta Nova e il signor Cosimo Aghilar. Una convenzione che permetteva alle piccola emittente locale di sopravvivere, ma ad una condizione: nel finanziamento annuo versato dalla amministrazione comunale alla radio doveva rientrare la comunicazione mediante il bando cittadino ed il nolo della strumentazione per ogni avvenimento (mostre, conferenze, feste patronali ecc.) che fossero di pubblico interesse. Un buon affare per “Mimino”, in quanto gli permise di sfruttare la doppia forma di pubblicità, alla radio e attraverso il bando. Una vera e propria agenzia pubblicitaria ante litteram. Nei primi anni della sua attività di “bando ufficiale”, seguì le orme di un noto banditore ortese, un certo Sandro Carella. “Allora”, - ci spiega Cosimo - “si usava solo il dialetto. La cultura non era ancora entrata nelle case, non si poteva parlare con un linguaggio poco comprensibile. La voce ed il dialetto di “Sandruccio” entrava in tutte le case, comprese quelle degli anziani che conoscevano solo il vernacolo ortese. Per questo anch’io, all’inizio, mischiavo frasi in italiano con frasi in dialetto. Adesso, però, le cose sono cambiate. Devo fare attenzione a non disturbare la quiete pubblica.” Infatti, esistono degli orari nei quali è possibile girare con il bando. Di mattina, dalle otto alle tredici; il pomeriggio delle quattro e mezza alle otto e mezza. E non si può sbagliare. L’ammenda, in caso di infrazione, è di 370 euro. Una bella cifra per chi, volendo fare pubblicità a privati, prende 50 euro per due uscite. Un rischio tutto da evitare per mantenere in attivo “l’azienda di famiglia”. Cosimo vuole spiegarci, man mano che i ricordi si fanno vividi nella memoria, ogni passo dell’evoluzione di questo mestiere atipico, e ci dice: “all’inizio facevo tutto, dalla costruzione dei megafoni, con il relativo impianto, fino alla lettura del bando col microfono. Poi, col passare degli anni, ho cominciato ad usare delle cassette a ciclo continuo, sostituendo, così, la lettura con la registrazione. Oggi, la lettura del bando è affidata a mia figlia Dèsirèe. Con questa registrazione, io mi faccio il giro del paese. Ormai tutti mi conoscono”. La causa principale di questo successo, che dura nel tempo, risiede nello scarso interesse della cittadinanza alla informazione. La filosofia di fondo sembra essere quella di Maometto e la Montagna: anziché essere i cittadini ad interessarsi alla fonte, è il bando ad entrare nelle famiglie ortesi. “Ho sempre intuito il potere della comunicazione”, - continua Cosimo- “so bene che saperla sfruttare significa ricevere consensi. Non a caso vengo sempre preso in considerazione da tutte le amministrazioni; credo sarà così finchè l’innovazione non prenderà pienamente piede anche da noi. Certo è che le cose non sono affatto cambiate, anzi. Io stesso scrivo i testi, che devono essere necessariamente brevi, in base alle esigenze del cliente. E le proposte continuano ad essere numerose, soprattutto quelle che riguardano la comunicazione istituzionale. Durante le campagne elettorali lavoro tantissimo: ogni avviso di comizio è mio”. E’ il factotum della comunicazione di eventi. Monta le casse, porta i microfoni, gira con il bando. Una sorta di monopolio, per nulla scalfito dal tempo. Ci mostra la mole di fogli sparsi sulla scrivania: tutte richieste di bando, con allegato il testo scritto a mano. In paese si dice di lui: in ogni fatto c’è di mezzo Mimino. Ed è davvero così. La Peugeut rossa ha il colore della passione, la stessa che, forse, oggi lo spinge a continuare in questa antica tradizione. Già lo vedo montare il portapacchi, inserire la cassetta e partire. Sempre pronto a solcare le strade dei Reali Siti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Conosco il proprietario di quella peugeut 105 rossa........è un carissimo amico mio, che si è visto deturbare tale proprietà.....Cmq Mimino sei un grande !!!

Firmato un amico !!!

Anonimo ha detto...

E' bellissima sta cosa del bando cittadino! Sono piccole espressioni culturali che con il sorriso sulle labbra ti "invitano" a rimanere in un paese fatto ancora di tradizioni popolari nelle quali trovare conforto quando si verificano eventi così disastrosi come quello che stiamo vivendo "oggi"!
E poi...grande Mimmo!

Anonimo ha detto...

sapete ragazzi ho chiesto a mia nonna, mi ha detto che addirittura prima c'era un signore che andava an giro(quando nn ancora c'erano le macchine) ad avvisare il paese, ovviamente parlava in dialetto e diceva soprattutto le offerte che mettevano le macellerie....
e oggi c'è mimino con la macchina, il microfono e i megafoni...
grande mimino!!!

Anonimo ha detto...

...condivido l'utilità e la tradizione di Mimmo...fosse meno veniale...non sapete quanto costa!...e non fa sconti a nessuno!..comunque è un grande!