mercoledì 20 agosto 2008

L'amore del sole per la Puglia


La costa del Gargano, nei pressi di Mattinata, mostra all'osservatore, dal privilegiato punto di vista del mare, la dura bellezza e il fascino e il mistero. In barca si segue il perimetro con la curiosità della scoperta; si fissa attentamente ogni particolare: dall'alto al basso si susseguono macchie di vegetazione e insenature, erosioni più o meno profonde e faraglioni. Proseguire è scoprire.
Il nostro sguardo segue la macchia che gradualmente dirada, lasciando grande spazio alla frastagliata roccia, senza tuttavia terminare del tutto. Alberelli spuntano come chiodi ben fissati ad una parete irregolare. Sorgono dalla roccia come da un humus ideale, nei modi più stupefacenti e curiosi: alle volte possono creare un angolo retto colla parete, crescendo in modo perpendicolare ad essa e parallelamente al mare.
Nella torrida calura estiva, misteriose insenature, vere e proprie grotte, spingono la volontà a voler riparare proprio lì, per sfuggire al solleone e risolvere il mistero. Giunti a ridosso dell'ingresso alla oscura spelonca, veniamo invasi dalla greve aria umida che opprime le nostre nari. La volta pian piano aumenta il proprio arco, fino ad assumere caratteri sferici, come d'una ampolla nella quale siamo, al contempo, persuasi a voler uscire e sedotti nel voler restare.
Il conflitto interiore si risolve all'uscita, quando il sole inonda i nostri animi, leggermente confusi dalla meraviglia, e continua a mostrare, fiero, le bellezze della terra che preferisce.


La descrizione risale al 2006, dunque ben prima del disastro degli incendi del luglio 2007. In questa nuova sezione (moleskine) verranno pubblicati i miei scritti "privati", quelli che riserbo appunto per il mio taccuino.

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