Un capitolato speciale di appalto e l’affidamento dei
servizi cimiteriali per un solo mese. Il caso è tanto strambo quanto anomalo.
Finora, a garantire anche il verde c’era la società cerignolana San Francesco
d’Assisi di Michele Lapollo, uno ritenuto da sempre vicino all’ex sindaco di
Orta Nova Giuseppe Moscarella ed all’ex consigliere regionale Roberto Ruocco,
entrambi di centrodestra. Dev’essere per questo che il sindaco Iaia Calvio
(Pd), ha voluto accelerare sull’affidamento del “nuovo corso”. Con una
delibera, infatti, era stata predisposta la gara per il servizio in scadenza al
31 dicembre del 2011, in considerazione della volontà dell’amministrazione di
“mantenere il servizio esternalizzato, stante la mancanza di personale
dipendente da adibire a tali servizi”. Sei mesi con una base d’asta di 55mila
euro, di cui 53mila per i servizi a ribasso e 2mila per gli oneri di sicurezza.
Anche in questo caso, come accade spesso, c’è l’”urgenza”
nell’affidamento, “per evitare l’interruzione di un pubblico servizio
indispensabile ed essenziale, anche al fine di evitare e prevenire problemi di
carattere igienico-sanitario”. Insomma, a Palazzo di Città sembrano avere le
idee chiare sul punto. Le ideologie, a questo punto, sembrano non avere più
presa, e l’intervento dell’assessore regionale Elena Gentile (e vero sindaco di Orta Nova), volto a prendere
le distanze dal caso, sembra essere la cartina di tornasole di una operazione
sostenuta dal semplice criterio della necessità. La scadenza delle offerte
viene fissata al 28 dicembre, un periodo piuttosto particolare quando di parla
della produzione di atti amministrativi. Per il giorno successivo, il 29, è
prevista la gara vera e propria, che però viene dichiarata “infruttuosa” a
causa della “carenza di documentazione” da parte delle 4 ditte che vi hanno
partecipato.
Sembra si tratti dell’autorizzazione a svolgere determinati
servizi indispensabili all’interno del cimitero e della strumentazione
necessaria per assicurarne l’efficienza richiesta. Solo che, “nelle more di attivare una nuova gara d’appalto –
scrivono nella determina 691 del 30 dicembre -, e al fine di garantire la
continuità del servizio e non creare disagi e disservizi agli utenti, d’intesa
con l’Amministrazione comunale si è stabilito di affidare il servizio di che
trattasi per un mese, invitando le 4 ditte partecipanti alla gara a presentare
un’offerta in ribasso sull’importo mensile del servizio di che trattasi”. In
buona sostanza, pensano bene di affidare il servizio al miglior offerente per
il solo mese di gennaio, non considerando per nulla la disponibilità di proroga
(in attesa dell’assegnazione definitiva) della cooperativa che fino a quel
momento, per diversi anni, aveva svolto il servizio, la San Francesco d’Assisi.
A farsi avanti, con un ribasso del 15,5
per cento sulla base di 9.200 euro mensili, ci pensa una cooperativa sociale di
Rionero in Volture (Potenza), la T.&S. Turismo e Servizi, che si spinge
addirittura fino a poco più di 8mila euro per garantire il servizio. Nemmeno le
risorse sufficienti per garantire uno stipendio dignitoso ai 7 dipendenti che
dovrebbe assorbire dalla San Francesco d’Assisi come previsto per legge. Per
queste stesse ragioni, il rappresentante sindacale della Fisascat Cisl,
Leonardo Piacquadio, ha chiesto con urgenza un incontro sindacale per capire se
davvero – e a quali condizioni – verranno fatte le assunzioni previste. Anche
perché, come ha sottolineato Lapollo, “il rischio è che a perderci siano
soltanto i lavoratori”. “Mi potevano dire di andarmene – commenta l’imprenditore
cerignolano -, lo avrei fatto. Ma con questi giochi non rovinano me, ma le
persone svantaggiate che hanno prestato servizio in questi anni”.
Il sindaco Calvio, contattata da
l’Attacco, sostiene di essere “l’unica titolata a parlare” dell’argomento, ma
non offre nessuno tipo di spiegazione, rimandando la discussione ai prossimi
giorni. Ad essere fortemente perplesso è l’ex sindaco ed attuale consigliere di
minoranza Giuseppe Moscarella, che commenta: “Non esiste una cosa del genere,
vuol dire che c’è qualcosa di poco chiaro sotto. La lettura potrebbe essere
facile, ma i motivi che hanno indotto l’amministrazione a commettere questa ingenuità
sono certamente meno chiari. Questa storia puzza, anche perché non credo ci
siano precedenti negli altri Comuni”. Promette battaglia con il gruppo di
minoranza. Lui che è stato spazzato via dal “vento nuovo” sul feudo cerignolano
del Basso Tavoliere.
P.S.: per la cronaca, hanno sbattuto fuori Lapollo e, dopo la porcata, hanno rifatto la gara d'appalto. E nel frattempo sono stati denunciati all'Ispettorato del lavoro...
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