venerdì 1 agosto 2008

Scatole cinesi

Premessa. Cosimo Bombino, assessore con delega al bilancio del Comune di Orta Nova è il padre di Onofrio Bombino, direttore amministrativo della Società Cooperativa Sociale San Francesco, che ha sede a Cerignola, la città natale dei Bombino. La San Francesco nasce nel 1997 con l’atto n. 253 del 24 maggio e rientra nella categoria B (cooperative che svolgono attività diverse, finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, art. 4 della legge regionale n. 21 del 1 settembre 1993). La necessità del Comune di affidare i servizi di “Global Service” (attività di magazzino, supporto amministrativo e tecnico presso gli uffici comunali, manutenzione del verde, servizi cimiteriali e servizi a chiamata) nasce nel 2006. Infatti, il 4 dicembre di quell’anno, con deliberazione di Giunta n. 129 “si programmava la spesa di euro 175.000, oltre I.V.A. come per legge, per la gestione di alcuni servizi comunali, nonché si stabiliva di provvedere all’appalto mediante affidamento a Cooperative Sociali di tipo B esistenti sul territorio.” Alla gara furono invitate tre cooperative: solo la San Francesco aveva i requisiti richiesti. La determina del Settore Tecnico è la n. 2 dell’11 gennaio del 2007 e affida alla San Francesco i servizi comunali in Global Service. Il contratto tra Comune e Cooperativa viene stipulato il 17 maggio del 2007 ed è della durata di 1 anno, ovvero dal primo gennaio al 31 dicembre 2007. Il 17 gennaio del 2008, però, la Cooperativa chiede la proroga dell’appalto fino al trenta giugno dello stesso anno. Ovviamente, proroga concessa. Importo complessivo (con l’I.V.A.) dell’operazione: 95.287,50 euro. Siamo all’inizio di una storia che col tempo si fa sempre più torbida. Un nuovo contratto subentra a complicare la situazione. Il contratto n. 2043 (diverso dal 2040 per la concessione dei servizi e della durata di un anno) del 19 giugno 2007, registrato a Cerignola il 6 maggio del 2007, stipulato ancora tra il Comune di Orta Nova e la Società San Francesco, aveva la durata di 2 anni e sarebbe cessato il 30 aprile del 2009, per un importo complessivo di 145.500,84 euro, oltre all’I.V.A. del 20% per i servizi di pulizia e del 4% per i sevizi di assistenza didattica ai bambini. Con questo contratto ha avuto in affidamento la pulizia dei locali di pertinenza comunale: palazzo municipale, giudice di pace-ufficio n.u., centro polivalente anziani, locali ex-gesuitico, comando dei vigili urbani e la scuola materna comunale. Un servizio: Global Service. Due contratti. E sempre lo stesso appaltatore: Cooperativa Sociale San Francesco. Il giorno stesso della scadenza della proroga, il 30 giugno di quest’anno, con una nota, la Cooperativa San Francesco comunica che “per sopravvenute improvvise difficoltà finanziarie non può più assicurare i servizi di pulizia (Global Service). Guarda caso, lo stesso giorno il Presidente della Cooperativa San Francesco Parisi Michelina (protocollo n. 13585) dichiara che “la Coop. San Francesco in data 30 giugno 2008 ha stipulato una cessione di ramo d’azienda”, cedendo l’area relativa ai contratti stipulati con il Comune di Orta Nova alla Cooperativa San Francesco d’Assisi, “comprensivo dei mezzi e del personale necessari allo svolgimento dei servizi”. Ancora una coincidenza. Sempre lo stesso giorno Lapollo Michele, in qualità di Presidente della San Francesco d’Assisi, invia la nota n. 13558, nella quale dichiara “di aver assunto il personale dipendente della Coop. San Francesco e di essere disponibile a svolgere il servizio in Global Service.” Tutto in un giorno. Ma da dove spunta questa nuova società? Ce lo dice un’altra nota (prot. n. 13654 dell’1 luglio ’08), trasmessa sempre da Lapollo. Quest’ultimo dichiara di “aver richiesto alla Regione Puglia l’iscrizione all’Albo delle Cooperative Sociali di tipo B per effetto della variazione della denominazione sociale da Mimo Società Cooperativa già iscritta all’Albo regionale alla Cooperativa Sociale San Francesco d’Assisi, così come si evince dal verbale delle assemblee della Società Mimo.” In realtà, la Cooperativa Mimo appartiene alla categoria A (atto n.8 del 4 febbraio 2000) e risulta ancora in essere. Mentre la San Francesco d’Assisi non risulta iscritta. Sembra un gioco di scatole cinesi, nel quale tutto riporta alla all’origine, ovvero alla San Francesco, e ai rapporti tra i Bombino. Tra le società, numeri di telefono, e-mail e, a volte, anche la sede in comune. Ma al Comune tutto ciò non interessa, si fida. E a occhi chiusi. Infatti, delibera prima il “trasferimento” da parte della “cedente” San Francesco del ramo d’azienda alla cessionaria San Francesco d’Assisi. Poi, delibera “l’affidamento del servizio Global Service per quattro mesi, dall’1 luglio al 31 ottobre 2007 alla Cooperativa Sociale San Francesco d’Assisi, per un importo totale complessivo di 63.525 euro”. Affida i servizi ad una Società Cooperativa non ancora iscritta all’Albo, fidandosi della “autocertificazione” di Lapollo Michele. E, come se non bastasse, non verifica neanche la copertura dei servizi e le agevolazioni fiscali in merito al passaggio, misterioso, dalla categoria A (Mimo) alla categoria B (San Francesco d’Assisi). Leggerezza amministrativa?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nessuna leggerezza.
Affari sporchi. 145.000 e passa euro per pulire tre palazzi mi sembrano un'assurdità. Se infatti calcoliamo che il costo di un lavoratore medio in Italia è sui 2000 euro al mese (calcolando le normali 8 ore contributi, 13esime ecc...) allora in una nno siamo a 24.000 eur. Quindi facciamo: 145/24 = 6 (approssimato per difetto).
Morale della favola: per pulire tre palazzine, vengono impiegati a tempo pieno (cioè 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana) almeno 6 operai qualificati.
Domanda: queste sono le risorse impiegate PER LO SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO dalla Global Service dell'amico Bombino?
Risposta: ceeeerrrrtttooooo che NO.

Soldi pubblici...RUBATI alla comunità da questa combricola di criminali.
LADRI DI MERDA.

Anonimo ha detto...

DAL SITO DI LUCA CAPORALE UNA DENUNCIA SIMILE A QUELLA DI MICHELE IULA, DATATA 16 LUGLIO.
LA RIPORTO PER INTERO:

losservatoreortese
Luglio 16, 2008 alle 9:29 pm
Giocoliere ti ho gia’ detto in un post precedente che sei completamente fuori strada, io con i “tesserati-perdenti” non ho nulla da spartire.
Non ti scandalizzare per quello che prima ho scritto; devi sapere(ma forse lo sai gia’) che una gara di appalto ortese ha intrinseca una “gratifica” pari al 20% del valore dell’opera.
Tassa fissa per chi vuole realizzare un progetto comunale e non e’ apertamente e storicamente schierato con l’attuale Sindaco.
Ci sara’ solo un leggero ritocco delle “tariffe”, anche questo da….spartirsi leggermente.
p.s. Hai notato scorrendo le delibere comunali ortesi quante volte viene nominata Cerignola?
Tu conoscere Cerignola?
Very good Cerignola!
Avvocati, societa’, imprese in generale…….di Cerignola.
Ti consiglio di chiedere la residenza li, magari chiamano anche te per concederti un appalto(gonfiato almeno del 20%, non dimenticare!)
N.B. HO CORRETTO LA PAROLA TANGENTE IN GRATIFICA ALTRIMENTI SARO’ NUOVAMENTE CENSURATO DA LUCA CAPORALMAGGIORE(promosso in campo per meriti giornalistici).

Anonimo ha detto...

Non sono 6 ma 11 le persone alle dipendenze della Coop. e tutti con contratto part-time (3-5 ore) e una paga al di sotto della soglia di povertà. Grazie agli amministratori che hanno dimostrato tanta sensibilità.