sabato 21 giugno 2008

Risvegli


Era pace e "luna di miele" politica. Adesso tutto cambia. Berlusconi, ricordando le vicende giudiziarie e le frizioni con la magistratura del 1994, torna alla sua vecchia e cara ideologia, fortemente incentrata sullo scontro frontale con le toghe rosse. Veltroni, sopito e rincoglionito dal miraggio della prossima legislatura - sembra quasi un accordo con quest'ultimo a Palazzo Madama e il Cavaliere al Quirinale-, si sveglia di colpo, anche grazie alle uscite del "giustizialista" Di Pietro, che intanto guadagna terreno. Come nella tradizione politica più antica, il popolo deve essere "distratto" attraverso il noto panem et circenses: misure economiche ad ampio consenso (vedi tessera da 400 euro, taglio dell'ici sulla prima casa, Robin Hood Tax, esercito stile Kabul). E Veltroni? Semplice, nell'attesa si gode i "giochi al Colosseo" e organizza un partito sempre più liquido (potrebbe essere il nuovo spunto per il filosofo Zygmunt Bauman). Ma nel progetto istituzionale trasversale, qualcosa non quadra. I 600 mila dollari di mancia infilati, nel 1997, da Berlusconi nella bocca di Mills per chiudergliela, sono un intoppo al cursus onorum. Da risolvere. E presto. Magari, proprio approfittando del sonno di una opposizione che non vuole più tornare dal viaggio di nozze. Ma che non si sappia in giro. Neanche telefonicamente.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

UN PAESE MORALMENTE CORROTTO E ALLA DERIVA

Un intero ordinamento giuridico viene scardinato a pro di una singola persona, Berlusconi. Norme del genere avrebbero innescato una rivoluzione non dico in un qualsiasi Paese liberaldemocratico e occidentale, ma nel Burundi, nel Burkina Faso, nel Benin.
E siamo alle solite. Il governo si è insediato da nemmeno due mesi che già Berlusconi propone e impone la consueta legge "ad personam", fatta su misura per salvarlo da quelli che vengono pudicamente chiamati i suoi "guai giudiziari". È un dejavù. Ma questa volta la legge è talmente sconclusionata, assurda, irragionevole, irrazionale, spudorata e, soprattutto, devastante per l'intero ordinamento giudiziario e per il convivere civile che si stenta a credere che due senatori abbiano osato proporla, un governo e un ministro della Giustizia l'abbiano fatta propria, una maggioranza l'abbia sostenuta e un Parlamento l'abbia approvata. Perché è una legge che non si è mai vista nè nel Primo nè nel Terzo Mondo e nemmeno all'altro mondo. Perché non sta nè in cielo nè in terra.
Dunque, un emendamento inserito in un decreto che prende il nome, divenuto quanto mai beffardo, di "decreto sicurezza", sancisce la sospensione dei processi in corso che riguardano reati commessi prima del 30 giugno 2002 e che prevedono una pena non superiore ai dieci anni di carcere. Un ulteriore emendamento intima ai magistrati di dare priorità, anche per il presente e il futuro, ai reati che hanno una pena superiore ai dieci anni. La "ratio" di questi emendamenti è di "dare priorità ai reati che destano maggior allarme sociale".
Perché non destano "allarme sociale" le rapine, i sequestri di persona, le estorsioni, gli stupri, le violenze sessuali, la bancarotta fraudolenta, la concussione, la corruzione, la corruzione di magistrati che non sono che una parte di quelli che rientrano nella norma che prevede la sospensione dei rispettivi processi e per alcuni dei quali la stessa maggioranza non fa che invocare la "tolleranza zero"? E non desta "allarme sociale" che un presidente del Consiglio abbia potuto corrompere un testimone, in due distinti processi, pagandogli 600 mila dollari perché mentisse, è esattamente il reato per cui l'onorevole Berlusconi è sotto processo davanti al Tribunale di Milano, e che rientra naturalmente fra quelli che verranno sospesi (reato attribuito al premier è, guarda caso, del febbraio 2001), e per il quale è stato organizzato tutto questa incredibile commedia?
Senza contare che tutto ciò dilata ulteriormente i già lunghissimi tempi della giustizia italiana di cui tutti, a parole, lamentano, e che ne sono il vero cancro. E senza nemmeno mettere in conto che queste norme inaudite violano almeno tre principi fondamentali del nostro ordinamento, costituzionalmente garantiti: l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, l'indipendenza della Magistratura, l'obbligatorietà dell'azione penale. E che indicazioni ne trarranno, per il presente e per il futuro, i rapinatori, gli stupratori, gli scippatori, i topi d'appartamento, i bancarottieri, i concussori, i corruttori?
Un intero ordinamento giuridico viene scardinato a pro di una singola persona. Norme del genere avrebbero innescato una rivoluzione non dico in un qualsiasi Paese liberaldemocratico e occidentale, ma nel Burundi, nel Burkina Faso, nel Benin. E invece da noi stanno per passare tranquillamente salvo qualche moina dell'opposizione il cui leader, Walter Veltroni, ha affermato che "è stata strappata la tela del dialogo". Qui ciò che è stato stracciato è il diritto che riguarda tutta la comunità e non il rapporto con l'opposizione di cui potremmo anche fregarcene. Così come la questione non riguarda lo scontro fra Esecutivo e Magistratura. Riguarda noi tutti.
Forse sarebbe stato meglio varare una norma del tutto speciale, sulla falsariga delle "Disposizioni transitorie e finali" che stanno in coda alla nostra Costituzione, e che recitasse, più o meno, così: "Silvio Berlusconi, i suoi discendenti, le sue consorti, i suoi consanguinei e tutti i membri, a qualsiasi titolo, della Casa di Arcore sono dispensati, per il passato, il presente e il futuro, dall'obbligo del rispetto delle leggi penali". Ci saremmo perlomeno risparmiati lo scempio di questi giorni.

MAIELLARO

Anonimo ha detto...

Sapete, da qualche parte ho letto che alcuni Uomini Santi andrebbero da secoli ordendo un "complotto" che, attraverso l'emersione di TUTTO IL MALE nel Mondo, dovrebbe scatenare la battaglia Finale (Apocalisse e Parusia) con la definitiva vittoria del Bene...

Senza scomodare le paranoie complottiste e la teologia, possiamo cmq dire che, a parte frà Tonino da Campobasso, il Parlamento attuale è occupato da tutto il marcio che più marcio non si può della Repubblica italiana. Dai p2isti agli eredi e discepoli conclamati di Craxi, passando per gli inetti compagni di Veltroni (che si credono sempre "meglio" dell'avversario e non capiscono che sono peggio non per "qualità morali" e "virtù celesti" ma perchè non sono in grado di governare...D'Alema, Veltroni&CO. dovrebbero dimettersi di corsa...sono davvero senza ritegno...
Cmq dicevamo, ah, si: è ovvio...
...è ovvio che, per quanto detto sopra...SE IL PARLAMENTO CROLLASSE IN QUESTO MOMENTO SEPPELLENDOLI TUTTI....NOI ITALIANI SAREMMO FINALMENTE LIBERI DALL'OPPRESSIONE DELLA CASTA...

PS poi qualcuno del PD mi spiega che cosa vuol dire un "autunno caldo"...per difendere la DEMOCRAZIA. O taci...oppure convochi la Piazza ora, perchè il pericolo per la democrazia (concentrazione del Potere Esecutivo, Legislativo e Giudiziario nelle mani della stessa persona) è ora!!! Non tra tre mesi...

s.c.

Anonimo ha detto...

tomtomponzi
Giugno 23, 2008 alle 4:22 pm
A proposito di Nove, Nuove e Vecchie Muse!

Professori, bidelli e impiegati della facoltà di economia che “deontologicamente” vendono gli esami agli studenti, professori di medicina interna che con somma “eticità morale” danno vita ad un’associazione per delinquere per far vincere i concorsi ai propri favoriti.
Sono i fatti su cui s’indagava alla procura di Bari sull’università, oltre a quella sui test di ingresso alla facoltà di medicina e odontoiatria delle università di Bari, Ancona e Chieti che è sfociata poi in sequestri, perquisizioni e la notifica di vari avvisi di garanzia.
L’indagine più nota, e che prometteva sviluppi altamente “filosofici”, era quella sulla compravendita di esami alla facoltà di economia. I carabinieri del Reparto operativo di Bari avevano anche stilato il tariffario a cui dovevano attenersi gli studenti: 500 euro per gli esami più facili, 2-3.000 per i più difficili e 15.000 euro per acquistare un pacchetto di esami compresa la tesi di laurea.
Secondo i militari, il giro d’affari era vorticoso, circa 50.000 euro in otto mesi.

E ancora, quale etica si nascondeva, qualche decennio fà, dietro il pagamento di un paio di milioni di vecchie lire da parte di tante aspiranti maestre, per assicurarsi il superamento di un concorso di ammissione all’insegnamento dell’allora scuola elementare, dove il Professore, tenutario dei corsi, era anche membro della commissione esaminatrice d’esame?? Qual è la “filosofia” nascosta dietro il nepotismo più sfacciato all’interno del corpo docente di alcune facoltà dell’Università di Bari? Cos’è accaduto alla “filosofia” e alla “morale” il 4 e il 5 settembre scorsi nei test di ammissione alle facoltà scientifiche dell’Università di Bari? Fino ad 8.000 euro per frequentare un corso di preparazione con la garanzia di essere «assistiti» durante il test, e poi fino a 30.000 se effettivamente l’esame veniva superato. Tanto poteva costare, secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, la prova di ammissione alla facoltà di medicina e odontoiatria nelle università di Bari, Ancona e Chieti. (a Foggia sarà lo stesso???)
Nel corso dello svolgimento della prova, malgrado i “deontologici” accorgimenti presi dall’Università per blindare l’esame, “filosoficamente” alcuni o forse molti studenti ricevevano indicazioni sulle risposte grazie a “etici” personaggi che partecipavano alla prova solo per aiutarli e ai «gruppi di ascolto» che all’esterno ricevevano le domande e facevano arrivare le risposte per sms, o con una telefonata. Per aggirare i controlli le nuove tecnologie della “comunicazione”, poco “etiche” nella circostanza, sono state sfruttate appieno!!

L’Università italiana (e quella Barese in particolare, non sappiamo di quella Foggiana) è la negazione della meritocrazia e della
trasparenza. Il sistema accademico è un feudo dove le baronie agiscono come
lobby di potere. Il merito, la qualità e la trasparenza sono estranei alla selezione dei professori da decenni, non ci stupisce che lo siano anche nella selezione degli studenti.

Cari ragazzi delle “Nove Muse”, avete per caso provato a porre queste domande al vostro Augusto e Filosofico ospite?
Visto che nel vostro statuto è presente un’idea della cultura come un insieme di identità, valori, competenze e conoscenze sia individuali che collettive, porgete delle domande scomode ai vostri ospiti, non agite come altre Associazioni Culturali Ortesi, non vorrei che anche voi vi chiudiate nella vostra campana di vetro, o assumiate un atteggiamento da novelli Narcisi dediti all’autocompiacimento, o addirittura ad ammantarsi di anacronistici mantelli dei Templari, a travestirvi da difensori del S.Sepolcro, o a disquisire di statue di cartapesta donate dalla nonna, a cui cambiano il colore senza nessun preavviso!…come già è noto leggendo alcuni nomi ed articoli di stampa dei vostri componenti di spicco!

P.S. se veramente tenete alla vostra indipendenza, autotassatevi se ci riuscite, ma evitate la finta pompa magna e gli oboli “disinteressati” da parte dei nostri “colti e disinteressati” politici locali!

Anonimo ha detto...

SINISTRACRITICA

Base USA Vicenza: Vendola, "l'arroganza antipopolare va fuori pista"
“Il Tar del Veneto manda fuori pista l’arroganza antipopolare camuffata in un progetto che non ha mai avuto né una valutazione ambientale né tantomeno democratica”.
Sono le parole del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola alla notizia della bocciatura dell’ampliamento della base USA di Vicenza da parte dei giudici amministrativi veneti.
“ Il No Dal Molin” aggiunge Vendola “ non era un capriccio eversivo, né una fastidiosa azione di disturbo. E’ sempre stato al contrario un movimento popolare democratico che chiedeva l’applicazione della Costituzione e delle norme di diritto. Finalmente le richieste dei tanti vicentini contrari all’ampliamento sono state riconosciute. E’ una vittoria non solo per gli ambientalisti e i pacifisti locali, ma di tutti gli italiani fiduciosi nella giustizia”.

...ED INFATTI...NOI...CONTINUIAMO AD AVERE FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA...anche, certo, in quella DIVINA: come si diceva una volta (nella amata e vituperata, ma sempre bellissima) Napoli: "Addà passà a' nùttàt"
All'alba del nuovo giorno...noi ci saremo...(o cercheremo di esserci). Sangue freddo. Meditazione. Rabbia..che deve diventare Ardore per la battaglia...la Battaglia per il trionfo e la Vittoria della LIBERTA', DELLA GIUSTIZIA E DELLA DEMOCRAZIA...Lotta senza quartiere ai Tiranni.
Il nostro motto sarà...sempre lo stesso...lo stesso da 250 anni:

Liberté, Égalité, Fraternité

Saluti

Anonimo ha detto...

SINISTRACRITICA

Elio Veltri Marco Travaglio
L'Odore dei soldi.
Origini e misteri delle fortune
di Silvio Berlusconi.
Editori Riuniti.
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"Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era
pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio
bene, fino ad oggi.
E' una persona onesta, scrivetelo"
(Vittorio Mangano, boss della famiglia di Porta Nuova, condannato a due
ergastoli per mafia, omicidio e traffico di droga, "Corriere della sera", 14
luglio 2000).
"Anziché occuparsi di rapine e spaccio di droga, ci sono magistrati che
preferiscono perseguitare Berlusconi e altre persone che danno loro visibilità [
... ]. L'obbligatorietà dell'azione penale non esiste [ ... ]. E nelle cose che
sia il governo a definire gli indirizzi della lotta alla criminalità [ ... ]. E'
ragionevole che tocchi al governo indicare le priorità da seguire nella tutela
del cittadino, rivolgere le opportune raccomandazioni a chi ha il compito della
repressione"
(Marcello Dell'Utri, "la Repubblica, 6 dicembre 2000).
"La verità è che se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse
fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l'accusa
di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo Mondadori"
(Fedele Confalonieri, "la Repubblica" 25 giugno 2000).
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Liberté, Égalité, Fraternité

Anonimo ha detto...

DAL SITO UFFICIALE DI UN COMUNE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA(indovinate quale).
SEZIONE DELIBERE.
SI TRATTA DELL’AMMISSIONE(riammissione) A SERVIZIO DI PUBBLICO UFFICIALE DELLA VIGILESSA………………..(sappiamo tutti di quale vigilessa!) E CORRESPONSIONE PER INTERO DELLA RETRIBUZIONE (era al 50%).
…….VISTE LE NOTE, VISTI GLI ARTICOLI, VISTI I REGOLAMENTI, VISTO IL PARERE DEL LEGALE……………MA NON VISTO IL RINVIO A GIUDIZIO PRONUNCIATO DAL SOSTITUTO PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PER I REATI PREVISTI DALLA 416 BIS! VIENE RIAMMESSA A PIENO TITOLO.
MI CHIEDO QUALE ATTENDIBILITA’ POSSA AVERE UN PUBBLICO UFFICIALE CHE E’ STATO RINVIATO A GIUDIZIO E SE NON SIA IL CASO DI RITENERLA(la vigilessa) ANCORA SOSPESA DAL SERVIZIO, CONSIDERANDO CHE RISULTA ATTUALMENTE INDAGATA E IN ATTESA DI ESSERE GIUDICATA DA UN TRIBUNALE.
PENSATE,PER FARE UN PARAGONE, CHE L’ARMA DEI CARABINIERI RITIENE INCOMPATIBILE L’ADULTERIO CON I “PRINCIPI MORALI” DELL’ARMA,
MENTRE I VIGILI URBANI DI QUESTO AMENO PAESE FOGGIANO POSSONO OPERARE AUTOREVOLMENTE ANCHE SE RINVIATI A GIUDIZIO PER REATI PREVISTI DALLA 416BIS(associazione per delinquere di tipo MAFIOSO). CON IL BENESTARE DELL’AMATISSIMO E BACIATISSIMO(dalla vigilessa) SINDACO E DEL SUO BRACCIO ARMATO, IL FIDATO COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE.
CHE MORALE!

LEGGIAMO(testuale):

Richiamata la propria precedente deliberazione n.121 del 26/10/2007 con la quale si prendeva atto del provvedimento n.21020 del 17/10/2007 a firma del Comandante del Corpo di Polizia Municipale adottato nei confronti della dipendente…………………, con il quale si disponeva, nei confronti della stessa, la sospensione cautelare dal servizio, connessa a procedimento penale, e la relativa corresponsione al 50% della retribuzione con decorrenza 25/9/2007;

Vista le note nn.5966 del 13/3/2008 e 6880 del 26/3/2008 con le quali l’Avv.Michele Sodrio, legale della dipendente…………………..Agente di P.M., chiede la reimmissione in servizio della propria assistita in conseguenza della revoca, da parte dell’A.G. inquirente, della misura cautelare della restrizione della libertà personale alla quale era stata sottoposta;

Vista, altresì, la nota n.6288 del 18/3/2008, pervenuta al Comandante della Polizia Municipale, con la quale si comunicava, la richiesta di rinvio a giudizio della suddetta dipendente per i reati previsti dal 416 bis, a firma del sostituto procuratore della repubblica, applicato alla DDA di Bari, Giuseppe Gatti ;

Visto il parere legale a firma dell’Avv.Lucia Martino, all’uopo incaricata dal Comune in data 9/4/2008;

Preso atto che, il Comandante della P.M., con nota n.7941 del 10/4/2008, disponeva la revoca del provvedimento di sospensione cautelare dal servizio e l’immediata riammissione in servizio con corresponsione per intero della retribuzione;

Visto il D.lgs. 18 agosto 2000, n.267, recante “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” e successive modificazioni;

Visto il D.lgs. 30 marzo 2001, n.165, recante:”Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” e successive modificazioni;

Visto il vigente “regolamento comunale sull’ordinamento generale degli uffici e dei servizi”;

Visto l’art.27 del CCNL del 6/7/95 come sostituito dall’art.27 del CCNL 22/1/2004;

Visto lo statuto comunale;

Con votazione unanime espressa nei modi di legge;

D E L I B E R A

Per tutte le motivazioni espresse in narrativa che qui si intendono integralmente riportate e trascritte:
- di prendere atto della nota n.7941 del 10/4/2008 con la quale il Comandante della P.M.disponeva la revoca del provvedimento di sospensione cautelare dal servizio e l’immediata riammissione in servizio con corresponsione per intero della retribuzione;
- di dare atto, che a seguito di notifica della nota di cui sopra, avvenuta in data 10/4/08, la dipendente ha ripreso servizio in data 11/4/08.
- Di dare, altresì, atto che alla dipendente di cui innanzi spetta per intero la retribuzione a decorrere dal 11/4/2008.
- di trasmettere la presente all’interessata, al Comandante di P.M., all’Ufficio
Personale e all’Ufficio Ragioneria per gli adempimenti di propria competenza.

Di dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo ai sensi dell’art.134, c.4, D.Lgs.vo n.267/2000.

Anonimo ha detto...

NON E’ CHE ALLA FINE DOVREMO RINGRAZIARE QUESTO GOVERNO E LA LEGA PER AVER INSISTITO SUL FEDERALISMO?
MENO MALE CHE C’E’ NIKY!

L’Italia è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili! Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel nostro Paese! Non ci stiamo muovendo nella direzione in cui si muove la Spagna, aggressivamente verso le energie rinnovabili. Per esempio, noi abbiamo il Sole! Abbiamo così tanto sole da Roma a Bari. Siamo una penisola, abbiamo il vento tutto il tempo, abbiamo il mare che ci circonda, abbiamo ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da Bolzano in su nel nord Italia, abbiamo la neve, per l’idroelettrico, dalle Alpi. Noi abbiamo molta più energia di quella che ci serve, in energie rinnovabili! Non la stiamo usando. Se il piano del nostro governo è restare nelle vecchie energie, l’Italia non sarà competitiva e si troverà a correre dietro a molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l’Italia deciderà che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione industriale, le opportunità per l’Italia e i suoi abitanti saranno enormi.
Jeremy Rifkin

Distributori idrometano in Puglia

Entro la fine dell’anno saranno inaugurati in Puglia cinque distributori di idrometano, una miscela composta dal 30% di idrogeno e dal restante 70% da gas metano. Sarà utilizzato per alimentare le macchine a metano predisposte per funzionare anche con idrometano. Gran parte degli ultimi modelli di auto a metano di recente fabbricazione possono utilizzare sia gas metano sia idrometano senza alcuna modifica. L’idrogeno sarà prodotto attingendo all’energia verde dei parchi eolici pugliesi. Il progetto ha un costo stimato di 5 milioni di euro ed ha beneficiato del finanziamento stanziato dal ministero dell’Ambiente alla Regione Puglia. In futuro, il progetto sarà esteso anche sul mare per rifornire di idrometano i motori ausiliari delle imbarcazioni.

MAIELLARO

Anonimo ha detto...

MENO MALE CHE NICHY C'E'!

Anonimo ha detto...

Veltroni continua a vagare stordito dallo scorso aprile. Per dire, Donadoni è stato fatto fuori per molto meno (e con molte più attenutanti). Noi invece continuiamo a tenercelo. Si sa, non sia mai che diventi un antiberlusconiano. Che così non si vince. Dicono.

Anonimo ha detto...

Vorrei segnalare un piccolo articolo a firma del Dott. Antonio Aghilar apparso a pag. 21 del giornale "Corriere del Sud" del 30giugno 2008.
Quell'articolo di poche righe nasconde un messaggio molto importante rivolto a chi vuole fare giornalismo e politica contemporaneamente, messaggio che fa capire che c'e' chi non e' disposto a "bersi" qualunque cosa, anche la piu' assurda, purche' detta in tv o scritta sulle pagine di un giornale.
Quell'articoletto dice che c'e' gente col cervello, capace autonomamente di capire dov'e' il giusto e dove si trova l'errore. Basta un po' di logico buonsenso.

losservatoreortese

Anonimo ha detto...

A PROPOSITO DI TERMOVALORIZZATORI…
L’ argomento continua a tenere banco, perchè come già saprete se ne sta costruendo uno proprio qui a pochi
chilometri, a Borgo Tressanti, un’ impianto del gruppo Marcegaglia, alla cui presidenza c’è Emma, Presidente anche di Confindustria. Ma quali conseguenze potrebbe provocare un impianto del genere sull’ uomo o sull’ ambiente?
Per chiarire alcuni dubbi circa l’ argomento vi invitiamo a partecipare ad un’ interessante Incontro che si terrà Venerdì 4 Luglio a Foggia alle ore 17:00 presso Palazzo Dogana (sede provincia), presso l’ Aula Consiliare. L’ incontro è stato promosso dal Gruppo dei Grilli di Foggia, dall’ Associazione Noi Donne di Capitanata, con il Patrocinio della Provincia di Foggia. Ospite dell’ incontro sarà l’ illustre Dott. Stefano Montanari (nella foto) http://www.stefanomontanari.net/, Direttore Scientifico Istituto Nanodiagnostics di Modena, nonchè Ricercatore di Fama Internazionale, insegna presso l’ Università di New York, balzò agli onori della cronaca, grazie ad una citazione di Beppe Grillo che pubblicò una sua ricerca che metteva in evidenza, come in alcuni cibi fossero presenti residui di materiali bruciati nei temovalorizzatori sottoforma di nanoparticelle, trovando così l’ anello mancante tra gli impianti e i possibili rischi per la salute.
(NOTIZIA TRATTA DAL BLOG DI LUCA CAPORALE)

PICCOLA OSSERVAZIONE: SIAMO A CAVALLO! SE L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE FOGGIANA(CDL) PATROCINA L’INCONTRO CON IL PROF. MONTANARI, NOTO PER LA SUA CONTRARIETA’ AGLI INCENERITORI, VUOL DIRE CHE, ANCHE SE PALAZZO DOGANA E' DI DESTRACONFINDUSTRIA, SARA’ POSSIBILE ANNULLARE FACILMENTE L’AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE DEL TERMOVALORIZZATORE DI BORGO TRESSANTI (E DI PAOLO CAMPO)!
INTANTO, NELL’ATTESA DELLA CONFERENZA DEL PROF. MONTANARI…………………………..:
DA: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO. DOMENICA 30 MARZO 2008


RIFIUTI|Tra le perplessità degli ambientalisti
Manfredonia, si va verso
la realizzazione
dell’inceneritore
l MANFREDONIA. Di inceneritore si
ritorna a parlare in questi giorni a Manfredonia.
L’inceneritore è quello che il
gruppo Marcegaglia vuolerealizzare
presso borgo Mezzanone, la borgata in
agro di Manfredonia a 15 chilometri da
Foggia: a riproporre il problema sono
diverse associazioni sipontine che
nell’ultimo mese si sono riunite più
volte per fare il punto sulla situazione.
Si vuol conoscere e capire a che punto
sia il progetto dell’inceneritore di Mezzanone,
partito come inceneritore per
biomasse e convertito strada facendo in
termovalorizzatore a tutti gli effetti, capace
di bruciare «cdr», ovvero combustibile
da rifiuti.
Nell’ottobre del 2002 (la proposta
dell’inceneritore arrivò alla fine degli
anni 90) si prese atto che il comune di
Manfredonia aveva delocalizzato l’in -
ceneritore dalla periferia di Manfredonia
a borgo Mezzanone. A Mezzanone si
costituì un comitato per il no alla centrale:
ci si chiedeva «perchè un impianto
prima giudicato a rischio e respinto
dal consiglio sipontino ora veniva giudicato
sicuro in virtù del suo semplice
spostamento dai pressi di Manfredonia
a borgo Mezzanone». All’epoca emerse
chiaro che per l’inceneritore di Mezzanone,
proposto per bruciare biomasse,
il territorio non offriva quantitativi
tali di biomasse in grado di far funzionare
l’impianto, ovvero circa 170mila
tonnellate. Si sosteneva quindi che
l’inceneritore, alla fine, rischiava di
bruciare «cdr», combustibile da rifiuti”,
ovvero derivato da rifiuti, prodotto da
nettezza urbana trattata in modo da
poter essere «termovalorizzato».
Se autorizzato dal comune di Manfredonia,
l’impianto avrebbe potuto utilizzare
il «cdr» frutto di un processo già
svolto a monte. Il «cdr» è composto da
rifiuti solidi urbani selezionati, trattati
con tecniche di selezione che separano
ciò che si può incenerire da ciò che non
si può; però nella zona non esistevano i
complessi impianti per trattare il «cdr»,
quindi nel 2002 la prospettiva di bruciare
«cdr» appariva lontana.
Nel 2003 invece la Regione Puglia, con
il suo piano regionale dei rifiuti, definiva
la possibilità di installare sul
territorio regionale inceneritori e compattatori
di combustibile da rifiuto. Era
emesso un bando pubblico per consentire
alle aziende del settore di aggiudicarsi
l’installazione e la gestione degli
impianti in questione. Il termine per i
singoli comuni utile a concorrere al
piano regionale era fissato entro il 28
maggio 2004, o per lo meno questo era il
termine necessario al comune di Manfredonia.
Si sarebbe dovuto esprimere
un parere positivo per accogliere l’im -
pianto, ovvero un compattatore in località
Paglia, a borgo Mezzanone, in
prossimità dell’impianto di incenerimento
già in progetto. Nel gennaio 2005
Legambiente diede notizia del fatto che
la Regione Puglia per gli impianti in
Capitanata aveva previsto un centro di
produzione di cdr «a servizio della provincia
di Foggia da parte della Tradeco
di Massafra, a servizio dei bacini di
utenza Fg/1, Fg/3, Fg/4 e Fg/5». Il cerchio
sembra dunque chiudersi, e questo
impianto dovrebbe essere quello che
mancava alla filiera dei rifiuti che l’in -
ceneritore di Mezzanone dovrebbe bruciare:
i rifiuti trasformati in cdr nell’im -
pianto della Tradeco e bruciati in quello
della Marcegaglia. Se questa ricostruzione
fosse corretta, sarebbero vere le
indiscrezioni che danno per prossimo
alla fase esecutiva il progetto di un
compattatore di «cdr» a Mezzanone o a
borgo Tressanti. Per discutere di questi
argomenti le associazioni di Manfredonia
stanno continuando a riunirsi,
consapevoli tuttavia che su questo argomento
si sta dividendo praticamente
tutta l’Italia interessata al problema dello smaltimento rifiuti.

IL TITOLARE DEL BLOG E' PREGATO DI PARTECIPARE AL CONVEGNO E POSSIBILMENTE DI POSTARE FILMATI DELL'EVENTO SUL SUO VALIDISSIMO BLOG.

MAIELLARO.

Antonio Aghilar ha detto...

losservatoreortese,
RingraziandoTi per l'Attenzione sollevata, mi preme aggiungere e non per falsa modestia, che chi propugna il ritorno al Nucleare, piuttosto che la semina del Territorio con gli Inceneritori, SI RIFIUTA DI CAPIRE coe stiano effettivamente le cose. Nucleare NO: perchè è, allo Stato Attuale delle cose, ECONOMICAMENTE INCONVENIENTE. Non è questione di Opinioni politiche (destra o sinistra che siano). E' questione di applicare alla soluzione del problema (vero) dell'Energia e di quello (finto) dei Rifiuti, affrontando il problema con Metodo Scientifico (che dai tempi di Galileo è sempre lo stesso...) emerge che né gli Incenritori, né il Nucleare sono economicamente convenienti perchè vi sono delle "diseconomie esterne" notevoli, come Diossina nell'ambiente e Scorie nel caso del Nucleare (che continua però a non essere conveniente dati i Costi spaziali della messa in opera). E poi, sempre a volerserla cercare, la verità, basta cercare su Internet...scoprendo così che nientepocodimeno che il Premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia dice di andarci cauti...molto cauti...
Saluti

Anonimo ha detto...

Sono il ministro per le Riforme. E per le riforme sono disposto a tutto. se voglio ho dieci milioni di persone con me che posso muovere...
Voglio vedere cosa faranno le Regioni della sinistra. La sinistra sa che se risolviamo il problema dei rifiuti loro non prendono più un voto. Adesso ne è rimasta una piccola quantità qualche carrettata... Al Nord cosa gliene frega di un sacco di rifiuti e basta".

Federalismo fiscale, legge finita"
L'annuncio del ministro Bossi
Umberto Bossi, ministro per le Riforme, ha annunciato di aver finito di scrivere la legge sul federalismo fiscale. "Ogni Regione - ha spiegato - terrà parte di cio' che produce. Non è pensabile che i sindaci debbano andare a Roma con il cappello in mano per chiedere i soldi magari per una stradina". Bossi si è detto d'accordo con la decisione del Consiglio regionale della Lombardia: "L'80% dell'Iva più il 15% dell'Irpef restino in Regione".
''Spero che il dialogo ci sia, spero si possa discutere''. Lo ha detto il ministro per alle Riforme, Umberto Bossi, commentando la notizia che il leader dell'opposizione, Walter Veltroni, istituira' a giorni una commissione per studiare una legge sul Federalismo fiscale da presentare entro settembre. Altrimenti "Se ci saranno problemi tutti i leghisti verranno a Roma a protestare''.
Umberto Bossi si però detto fiducioso sulla possibilita' di approvare in breve tempo il Federalismo fiscale: ''Sono convinto - ha detto - che lo porteremo a casa e che la sinistra non riuscira' ad opporsi.

PAROLA DI UMBERTO BOSSI!
MA COSA VOGLIAMO DI PIU’ DALLA VITA!

MAIELLARO

Anonimo ha detto...

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RIFIUTI BRUCIATI NEL TERMOVALORIZZATORE?
QUESTO SAREBBE IL RIMEDIO PUGLIESE AL PROBLEMA "MONNEZZA"?
QUI DAVVERO SI SCHERZA COL FUOCO....E LA SALUTE PUBBLICA!
E LE NANO-PARTICELLE?
I METALLI PESANTI?
LE DIOSSINE? IL TUTTO DERIVATO DALLA DECISIONE SCELLERATA DI INCENERIRE ANZICHE' DIFFERENZIARE E RECUPERARE I RIFIUTI? ALLORA CHIEDIAMO AL GOVERNATORE NIKY VENDOLA DI CONDURRE UNA SERIA ED APPROFONDITA ANALISI SULLA PRESENZA DELLE SOSTANZE SU CITATE NELLA FAUNA E SULLA FLORA DI MASSAFRA E DINTORNI(dove c'e' l'unico inceneritore della Puglia).
COSI' SAPREMO "DI CHE MORTE DOBBIAMO MORIRE" IN PUGLIA(visto che ne sono previsti tanti).

MAIELLARO.