domenica 13 luglio 2008

Invasioni barbariche


Il solleone di luglio batte veemente sui corpi, piegandoli alla fatica sui campi. I quarantadue gradi degli ultimi giorni non possono dissuadere nessuno dal lavoro: la necessità è la spinta che muove gli stranieri, gli unici disposti a sacrificarsi nell’immane sforzo, spesso come bestie senza diritti e paga. Stornarella è un caso da analizzare approfonditamente. Gli stranieri hanno raggiunto picchi di presenza elevatissimi; e il flusso sembra destinato ad aumentare sempre di più. Come se non bastasse, il piccolo paese attiguo, Stornara, ha le stesse caratteristiche, e lo stesso, preoccupante, flusso incontrollato di arrivi. Sembra non esserci alcuna possibilità di arginare il fenomeno galoppante. Cammini per strada e vedi i loro volti, riconoscibili per etnia, segnati e carichi di speranza, quando non della rabbia e dal rancore che spesso portano alla criminalità.

Le cifre ufficiali fanno sorridere. Forse, solo il dieci per cento è censito; forse ancor meno. E i paesani lo sanno: accolgono le nostre domande con smorfie del viso che riassumono sdegno e rassegnazione al contempo, assieme alla consapevolezza della grande utilità di queste persone per la povera economia di questi posti. Molti stornarellesi hanno da guadagnare, e bene, grazie agli stranieri. Affittano appartamenti in cui nessun italiano abiterebbe (alcuni sono dei veri e propri sciacalli, che avversano ogni diritto della persona solo per il profitto); li prendono nei campi a decine, a volte senza nemmeno preoccuparsi di pagarli; e poi ci sono i bar ed i supermercati che hanno trovato il loro piccolo eldorado nella clientela straniera. L’immigrazione, inoltre, compensa l’importante migrazione dei giovani che vanno fuori a studiare, consentendo a questi paesi di non morire con i propri anziani. Africani, rumeni, polacchi, ucraini, bulgari. Cercano di integrarsi, con delle differenze sostanziali tra i diversi paesi di provenienza. Ogni etnia ha il suo modo di approcciarsi all’Italia. E scopriamo che spesso i nostri clichè, i nostri stereotipi, non sono del tutto errati; anzi.

L’Amministrazione comunale. Sentire i “discorsi istituzionali”, prima di constatare de visu la reale situazione, può portare a farsi un quadro nel quale risultino evidenti le divergenze tra le due realtà, quella dei discorsi politici e quella concreta, tangibile, della strada. Il primo dato significativo, che ci dà la sensazione del gap di percezione, è il numero di stranieri censiti: trecento. Su una popolazione che sfiora i cinquemila abitanti. Se fossero davvero così pochi, perché allora per le strade di Stornarella è più facile imbattersi in uno straniero piuttosto che in un italiano? Altre sondaggi parlano di percentuali vicine al 30%. Ma la sensazione della gente, forse l’elemento che tende maggiormente alla realtà concreta, registra percentuali molto più alte. Qualcuno inizia a pensare che la popolazione straniera sia più numerosa della popolazione locale. L’assessore alla pubblica istruzione Franco Luce, che ha sempre accompagnato il sindaco nei frequenti incontri con il Prefetto e con il Questore di Foggia, parla di “invasioni barbariche”, facendo riferimento al significato storico ed etimologico del termine. Una espressione forte che dà, tuttavia, il senso delle difficoltà nell’affrontare una situazione complessa. “Il confronto con l’emigrazione italiana del secolo scorso per me è sbagliato –ci dice l’assessore- le modalità di ingresso e il comportamento dei nostri connazionali erano del tutto differenti. Adesso, dai nostri concittadini, ci giungono ogni giorno lamentele; anche se non capiamo mai di che natura siano, visto che molti, dall’agricoltura al commercio, ci guadagnano.” Il mercato degli affitti, spesso cosparso di numerose e ampie ombre, sta diventando un fenomeno socio-economico rilevante. Non si segue un filo logico nella organizzazione urbanistica delle aree del paese. Gli immobili vengono affittati senza alcun criterio, neanche catastale. Si affitta a persona: cento euro a testa. Un affare ghiotto se si pensa che in un locale di cinquanta metri quadrati si possono “ospitare” anche otto stranieri. C’è chi arriva a incassare fino a mille euro puliti al mese. Il giro di denaro ha spinto qualcuno ha gettarsi a capofitto nell’acquisto di abitazioni vecchie ed in disuso per affittarle agli stranieri. E i controlli sono inesistenti. “Non possiamo fare un monitoraggio preciso della presenza di stranieri a Stornarella –continua l’assessore Luce- visto che il numero di abitanti negli appartamenti affittati varia da un giorno all’altro.” L’unico controllo è stato fatto qualche tempo fa, durante una operazione congiunta di Carabinieri e Asl. L’indagine sugli affitti agli immigrati ha portato alla luce situazioni igienico-sanitarie incresciose nelle abitazioni. Il sindaco di Stornarella Vito Monaco ha emesso delle ordinanze per la messa in regola delle condizioni igieniche e per la registrazione della presenza e dei contratti di locazione. Secondo i cittadini, le indagini e i provvedimenti del primo cittadino sono serviti a ben poco. L’emendamento al decreto sicurezza, il cosiddetto “salva-vecchiette”, dovrà far tremare i polsi a molti: verrà colpito chi lucra sulla condizione di svantaggio degli stranieri, ad esempio gonfiando i prezzi, mentre verrà “salvato” chi è più onesto, come può essere un’anziana che offre un alloggio a pagamento a una badante. La novità sta nell’introduzione del concetto di "ingiusto profitto", senza il quale non scatterebbero reclusione e confisca dell’immobile. Il sindaco Vito Monaco chiosa la situazione in altri termini. “Certo le norme non mancano, e si cerca di aggiungerne di nuove. Ma il vero problema è la scarsa disponibilità di mezzi e uomini. Io, ad esempio, dispongo di soli due vigili urbani e di un operatore sociale che lavora poche ore a settimana. E poi non c’è un sistema di monitoraggio valido, perché nessuno ha i poteri per farlo. Solo se esiste un indizio di reato le cose cambiano; non è possibile controllare preventivamente.” Il diritto costituzionale all’istruzione non è sempre garantito. Il Comune cerca di aiutare i ragazzi stranieri, attraverso il supporto economico ed il servizio mensa. Ma spesso bisogna recuperare questi ragazzi direttamente nei campi. E non è semplice. “I genitori ci ricattano –racconta Franco Luce- ci chiedono soldi per i propri ragazzi. Una volta siamo stati costretti a pagare per prelevare dai campi un bambino di sette anni colpito da una grave forma di idrocele. Per fortuna, grazie al sostegno di Medici Senza Frontiere, siamo riusciti a curarlo.”

Integrazione. “Africa Store”. Tra i primi negozi che si notano entrando a Stornarella, c’è proprio l’attività di alcuni ghanesi, che da sei anni ormai vendono i prodotti della loro terra agli immigrati della comunità. In mezz’ora sono entrati una decina di avventori, tutti rigorosamente di colore. Un solo bianco è entrato per comprare un braccialetto ma, guarda caso, ha preceduto alcune prostitute. La prostituzione delle donne di colore è una pratica diffusa da tempo. Le ricattano dai paesi di origine, attraverso un pauroso mix di religione e minacce, che vedono coinvolte le famiglie delle prostitute. Queste donne –o anche ragazzine- provengono quasi esclusivamente da questi due paesi: Stornara e Stornarella. Qui risiedono con le famiglie; i compagni perlopiù lavorano nei campi. Faye, il marito della proprietaria di “Africa Store”, lavora nei campi da quando è in Italia. “Adesso sto fermo da un po’” –ci spiega, a stento, in italiano- “perché l’ultima volta non mi hanno pagato per quattro mesi. Lavoravo dalla mattina alla sera, e mi devono dare quattromila euro. Adesso il padrone mi ha richiamato, ma non ci vado. Lavoro per conto di altri. Ho provato anche a spostarmi, a Potenza; lì pagano bene. Ma non posso alzarmi tutti i giorni alle tre e poi ritornare qui, dove ho la mia famiglia.” Molti, come Faye, lavorano l’intera stagione e non percepiscono un euro. Per fortuna il negozio della moglie va bene. Evidentemente, la comunità africana è molto numerosa. Lo sgradevole odore toglie fascino ai prodotti esposti: patate africane abnormi sulle pedane, farine e oli particolari, pesce essiccato e succhi di frutta tropicali, provenienti dall’Africa e inscatolati in Inghilterra. Ormai hanno deciso di stabilirsi definitivamente in Italia. “Ma la maggior parte non ha la stessa nostra fortuna”, dice Faye.

Le popolazioni dell’Est, invece, hanno un approccio molto più aggressivo e tendono, in percentuali molto elevate, alla criminalità, anche organizzata. Questo aspetto deve preoccupare, visto che il flusso di ingressi aumenta in modo esponenziale. “La mafia rumena cerca sempre di controllare ogni aspetto della vita dei connazionali. –dice Catalino, un giovane rumeno che lavora nelle campagne tra Orta Nova e Stornarella- Si organizzano anche con i criminali italiani. Per me, l’80% dei miei connazionali vengono in Italia per delinquere. E se qualcuno di noi ha bisogno di aiuto, arrivano come gli sciacalli per toglierti tutti i soldi, magari promettendoti un lavoro che poi non ti danno.” I costosi viaggi della speranza, almeno per polacchi e rumeni, sono diventati più abbordabili dopo l’ingresso in Europa. Ma rimangono i problemi della criminalità e del caporalato. La malavita rumena organizza tutto già in Romania: il viaggio, il lavoro e l’alloggio. Senza garanzie e a prezzi elevatissimi. Spesso ci si ritrova in Italia soli e senza un soldo. Alla mercè del primo caporale -di solito della stessa nazionalità- che li tiene sotto scacco e ne controlla ogni movimento. “Appena arrivato –continua Catalino- pagavo 230 euro per l’affitto: eravamo in tre, compresa la mia ragazza. Non ho resistito molto. In tre anni ho imparato molto, anche l’italiano. E ho imparato a stare lontano dai caporali, che dai cinque euro all’ora pagati dal padrone, ne intascano due. Per non parlare del trasporto e degli alloggi: praticamente con tutti i soldi che intascano, non ci fanno guadagnare niente, neanche il minimo per vivere.”

Dati contrastanti. E’ impressionante notare, mentre si cammina per le strade di Stornarella, il numero di stranieri: la sensazione è che siano più numerosi degli italiani. E non si esagera se si fa un’affermazione del genere. In questi piccoli centri sembra difficile poter far fronte al fenomeno. I dati ufficiali rendono una visione fallace della realtà. Ormai la piazza, le piccole villette comunali, i bar, sono pieni di individui delle più disparate etnie. Gli stornarellesi non li vedono di buon occhio e chiedono al sindaco misure restrittive. Che non rientrano nelle sue competenze. Gli unici provvedimenti attuati riguardano alcune ordinanze emesse nei mesi scorsi. L’ultima vieta il consumo di alcolici davanti ai locali pubblici. Certo, nessuno nega, almeno da queste parti, che la presenza degli stranieri è fondamentale. L’unico rimedio al declino dell’economia agricola. E se ne stanno accorgendo anche loro. La proprietaria del negozio “Africa Store” ci saluta dicendoci che noi italiani, ultimamente, non ce la passiamo bene e che “non abbiamo più soldi da spendere.” Niente di più vero. Mentre noi facciamo finta di non accorgecene.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

NON DIMENTICHIAMO.........

http://it.youtube.com/watch?v=g_VfYTwetwc

Anonimo ha detto...

DIAMO A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE!
LASCIAMO PERDERE (stendiamo un velo pietoso) LE CAZZATE SULLE IMPRONTE DIGITALI, LA RIDICOLA ROBIN HOOD TAX, L’IMMUNITA’(forse impunita’) DEI “FANTASTICI4″, LA TESSERA DEI POVERI PER LA SPESA, I TAGLI AI COSTI DELLE FORZE DELL’ORDINE (meno benzina = piu’ sicurezza!); QUESTE DECISIONI DI SEGUITO ELENCATE, PRESE CON DECRETO LEGGE, VANNO NELLA GIUSTA DIREZIONE:

TAGLIO STIPENDI SINDACI: viene eliminato il taglio del 20% ai compensi dei sindaci e dei consiglieri dei comuni virtuosi, ma per i “non virtuosi” la riduzione sale al 30%. Via libera anche a un taglio di 90 milioni di euro per il triennio 2009-2011 (30 milioni per ciascun anno) per le comunità montane.

STRETTA CONSULENZE: arriva un taglio del 50% sulle spese per convegni, consulenze, pubblicità e spese di rappresentanza.

STOP ASSUNZIONI ENTI LOCALI: in attesa di un Dpcm che stabilisca i criteri di virtuosità di regioni ed enti locali, sono sospese le assunzioni da parte degli enti locali non sottoposti al patto di stabilità interno. Fanno eccezione i comuni con meno di 10 dipendenti a tempo pieno.

NUCLEARE: l’articolo sul nucleare è stato in parte accantonato, approvando soltanto un emendamento che prevede un impegno sulla ricerca sul nucleare di quarta generazione.

PER TORNARE NEL NOSTRO “PICCOLO MONDO ANTICO” ORTESE MI PREOCCUPANO I TAGLI DEL 30% AGLI STIPENDI DEI SINDACI DEI COMUNI “NON VIRTUOSI”, CATEGORIA DI CUI OVVIAMENTE FA PARTE IL NOSTRO PAESINO BELLO.
SONO PREOCCUPATO PERCHE’ DA ADESSO LE GARE COMUNALI DI APPALTO E GLI INCARICHI FIDUCIARI PER LA REALIZZAZIONE DI QUALSIASI PROGETTO SUBIRANNO UN “LEGGERO RITOCCO” ECONOMICO PER COMPENSARE IL TAGLIO DI CUI SOPRA, NATURALMENTE A SPESE DEL CONTRIBUENTE.
DOVREMO FORSE DIRE ADDIO AI CONVEGNI SUGLI INCENERITORI, MA SICURAMENTE SAREMO INFORMISSIMA CON I CONVEGNI SUI BRUFOLI.