Cimitero, una bomba ad orologeria

La macabra scoperta del ritrovamento di una bara bruciata nel cimitero di Orta Nova mette in imbarazzo l’amministrazione comunale. Il materiale fotografico pubblicato venerdì scorso sulle pagine del nostro quotidiano, mostrano, con tutta la forza evocativa delle immagini, il pietoso squarcio visivo in un luogo appartato del cimitero vecchio.

Nessuno vuole esporsi nel commentare un accadimento vergognoso, che getta non poche ombre sulla trasparenza della gestione dei servizi cimiteriali.

L’assessore compente, Angelo Vece, incalzato dal nostro giornale, mostra di essere stupito: “lo sto sapendo da voi, nessuno mi ha avvisato”. La perplessità si legge in volto e le dichiarazioni si fanno sempre più ponderate. “L’unica cosa certa –continua-, sulla quale non posso fornirvi maggiori dettagli vista la segretezza delle informazioni, è che si sta assistendo a fenomeni particolari: stiamo attivando tutte le vie percorribili, compreso un servizio di sorveglianza, per fare in modo che cessino”. Il riferimento è alle sedute che verrebbero svolte nel cimitero da sette sataniche. Senza mezzi termini, l’assessore definisce il cimitero “una bomba ad orologeria”, in riferimento alle problematiche irrisolte sulla gestione. “Il cimitero –spiega- è in mano alle congregazioni, che concedono l’uso dei loculi per 99 anni, un arco di tempo assurdo. Questa pratica credo esista solo da noi, a Orta Nova”. Pare, inoltre, che per il servizio di smaltimento dei rifiuti speciali non esista alcuna convenzione concreta tra una qualunque società e l’Ente, come previsto dal regolamento di polizia mortuaria del Comune. “Le estumulazioni non sono una pratica frequente –chiosa ancora Vece- visto che i tempi di concessione sono lunghissimi. Per quanto riguarda lo smaltimento, non posso spiegavi i dettagli del contratto né, tanto meno, dirvi chi è la società che se ne occupa: per questo dovete far riferimento all’assessore Petrocelli (Ambiente)”. Siamo al paradosso. L’assessore che dovrebbe essere perito nella materia della quale si occupa, non ne sa niente. Ma allora, come ha funzionato il servizio finora? Hanno forse ragione i dipendenti nel sostenere che le responsabilità ce l’ha il Comune, e che loro sono abbandonati alla propria coscienza e a direttive a volte poco condivisibili? “Proprio oggi (ieri NdR) –conclude l’assessore- mi hanno convocato per una riunione: presumo parleremo proprio di questo argomento”.

L’opposizione insorge parzialmente. Solo le dichiarazioni dell’esponente della Rosa Bianca in seno al Consiglio comunale, Lorenzo Annese, si fanno roventi e mirano dritto alle responsabilità dell’attuale amministrazione. “La responsabilità c’è, ed è pure grossa –chiosa senza indugi Lorenzo Annese-, non si può pensare che si assista ad una situazione del genere e non si prendano provvedimenti. Evidentemente, chi doveva vigilare sulle corrette procedure non lo ha fatto. Per questo, a breve, ci sarà una interrogazione nel prossimo consiglio. Cercheremo di capire cosa è successo e perché si sia giunti a cotanto scempio”.

E continua: “non ci si meravigli nemmeno tanto del caso, visto che la società cooperativa che gestisce il servizio, teneva i propri dipendenti a 280 euro al mese. Si tratta della San Francesco, la stessa società che il vostro giornale ha tirato in ballo nell’inchiesta per la gestione del Global Service. Il nuovo bando di gara è già stato pubblicato, e qualcosa, ancora una volta, non quadra”.

Moderato il giudizio del capogruppo PD, Nicola Maffione, che non vuole incappare in giudizi affrettati: “non voglio nemmeno pensare si tratti di una cattiva gestione o, piuttosto, di responsabilità della amministrazione comunale. Se proprio si vuole dare una interpretazione a ciò che è accaduto, credo si possa magari pensare ad una leggerezza dei dipendenti. Bisognerà però capire, ascoltando il parere dell’assessore competente, come stanno davvero le cose: solo allora potremmo trarre conclusioni sulle responsabilità reali. Entro la prossima settima sapremo sicuramente qualcosa in più”.

Una certezza rimane. La bara è stata rimossa e portata chissà dove, visto che non sembra esserci un servizio adeguato di smaltimento. Parola dell’assessore Vece.