Camici neri

Molti lo sanno, ma nessuno lo scrive. Si tratta della ormai consolidata prassi adottata dalle associazioni di volontariato convenzionate con il servizio 118, caratterizzata dal sommerso che avvolgerebbe l'operato di infermieri che verrebbero pagati in nero con delle tariffe che oscillano mediamente dai 5 agli 8 euro all'ora. Pseudovolontari coperti dalle garanzie assicurative o pseudodipendenti. Certo, non è mai stato semplice dimostrare il passaggio di denaro che risulta trasparente al fisco, ma quando il fenomeno viene avallato da alcuni esponenti vicini a Sanitaservice e da politici addentrati nelle logiche della sanità, allora bisognerebbe crederci. Anche perché il tentativo di assorbimento del personale intrapreso dalla srl della Asl foggiana, avrebbe tre i suoi obiettivi anche quello di arginare l'acquisizione dei "camici neri" da parte delle convenzionate. Alla Misericordia di Orta Nova ammettono che "la Asl è inadempiente" e comunque in qualche modo devono pur garantire il servizio. Come? Chiamano gli "infermieri volontari" -una pletora di professionisti pronti a prestare servizio per carità cristiana- e gli coprono, almeno formalmente, solo le spese per il viaggio (a chi viene da fuori) e per il pranzo. In pratica, dopo aver finito il proprio orario di lavoro già di per sè estenuante, un numero elevato di infermieri correrebbe a prestar servizio, gratis, per la Confraternita ortese. Qualcuno potrebbe pure crederci. Ma non potrà certo esimersi dal fare due semplici conti matematici per capire come vengono utilizzati i 7mila euro girati dalla Asl per il personale che non verrà mai assunto.