sabato 18 febbraio 2012

Sinistra furbetta. "300 euro senza contratto"


“La gara per l’affidamento dei servizi cimiteriali è stata organizzata e portata a compimento avendo riguardo a 3 obiettivi fondamentali: l’efficienza dell’attività svolta a favore dei cittadini, la tutela dei posti di lavoro e la maggiore convenienza finanziaria”. Verrebbero parole d’encomio a leggere il comunicato stampa della sindachessa Iaia Calvio (Pd), in risposta alla nostra inchiesta sugli appalti del verde pubblico e dei servizi cimiteriali ad Orta Nova. Due gare d’appalto improduttive e due strane assegnazioni (di un mese l’una) alla cooperativa sociale T.&S. Turismo e Servizi di Rionero in Vulture. Nel comunicato, invece, si fa riferimento anche al “rispetto delle regole” ed alla “tutela dei posti di lavoro”. Concetti nobili, per carità. Ma i lavoratori la pensano diversamente.
Chiediamo immediatamente se abbiano fatto l’assunzione, visto che la coop lucana è subentrata alla San Francesco d’Assisi il primo gennaio del 2012: “Ancora deve venire – affermano -, ci deve portare ancora le carte. Oggi (ieri, nda) siamo andati a fare il certificato anagrafico per l’ufficio di collocamento. Ci ha detto che sarebbe venuto a prenderseli. Ieri è venuto, ci ha detto alcune cose, e noi gli abbiamo chiesto dei soldi. Ha detto che dobbiamo aspettare un po’, che nel frattempo ci avrebbe dato qualcosina. Oh, ma io devo campare! Ho dei figli! Loro devono mangiare tutti i giorni, non possono aspettare…”.
Sono disperati, in balia delle scelte dell’attuale amministrazione. Sono sette lavoratori, in precedenza alle dipendenze di Michele Lapollo. Adesso sono confusi e disperati perché non riescono a comprendere cosa stia accadendo sulla loro pelle. Parlano spesso in dialetto, ed è necessario tradurre le frasi cariche d’angoscia per il futuro poco limpido. “È passato oltre un mese e non abbiamo preso un euro – urlano -, ma non pensano che stiamo soffrendo?”. Senza le assunzioni, per di più, non hanno diritto nemmeno agli assegni familiari. Gli animi sono parecchio agitati. Volano imprecazioni contro il presidente della coop lucana. L’indignazione scaturisce spesso nella cieca disperazione di chi non sa più come tirare a campare. “Il  campo santo si muove senza soldi – affermano – e questo è il benservito. Lapollo è stato un signore, quando avevamo un problema si risolveva subito. Servivano i soldi? Pronti. Non stavamo ad aspettare. Adesso voi volete parlar male di Lapollo? Bene, ma c’è da sottolineare che si è comportato sempre come una persona perbene. Almeno con noi, il resto non ci interessa”.
Negli ultimi tempi, però, circola in paese una voce sempre più persistente: sarebbero stati dati soldi in nero, una specie di “acconto”, ma non si sa per cosa visto che i contratti ancora non esistono. “Ci ha dato un acconto di 300 euro – ammettono alcuni lavoratori -, ci hanno detto che sono soldi di gennaio. Non abbiamo capito come funzionano le cose”. Per di più, ci sarebbero stati, proprio nella mattinata di ieri, strani “messaggi” da parte di alcuni dipendenti comunali: “Sono venuti Lacerenza e De Leo (Gaetano detto “Nino”, responsabile del procedimento ex dipendente proprio dei servizi cimiteriali), si sono messi a fare strani discorsi su chi vuole lavorare e chi invece no, su chi è vagabondo e chi no. Non ci hanno detto mai così tante parole come questo mese con loro”. Eppure, non possono essere certo due dipendenti comunali i datori di lavoro dei dipendenti impegnati al cimitero, visto che c’è stata una gara d’appalto: “Noi non ci stiamo capendo più niente”.
Altro che “tutela dei posti di lavoro”. C’è materiale per far muovere la magistratura. Anche perché, come abbiamo scritto, “nelle more di ottenere la documentazione e certificazione della ditta aggiudicataria” (determina 66 del 2 febbraio 2012, firmata dal capo dell’ufficio tecnico G.B.Vece e dal segretario Giuseppe Longo), c’è stata una seconda proroga di un mese – su un appalto di sei mesi – nonostante la T&S non si sia messa ancora in regola. Qualcosa di strano pare emergere anche nell’altro appalto (precedentemente affidato, sotto l’amministrazione dell’ex sindaco Giuseppe Moscarella, sempre alla coop di Lapollo), quello per i servizi di manutenzione del verde pubblico – prima manutenzione degli immobili comunali -, custodia villa e bagni pubblici vinta da “La Pulitecnica” di Capurso (Bari). La determina numero 78 del 9 febbraio scorso, liquida alla ditta la fattura numero 53 dell’1 febbraio 2012 (lavori di gennaio quindi), per quasi 8mila euro. Le firme sono ancora una volta di G.B. Vece e del responsabile del settore di riferimento, Antonio Teta. Ma dalla versione di un dipendente, figura una situazione del tutto diversa: “Siamo stati assunti dal 2 febbraio – ci spiega -, il mese di gennaio non ci è stato ancora dato, non abbiamo visto un solo euro a gennaio. Noi durante il mese di gennaio abbiamo lavorato con il Comune. Il contratto con questo della cooperativa lo abbiamo fatto dal 2 febbraio – rimarca -, con le stesse ore di prima quando lavoravamo con la San Francesco. A gennaio siamo in balia, non sappiamo se ce li paga il Comune o il rappresentante della cooperativa. Gli attrezzi ed i prodotti ce li ha forniti il Comune. Non sappiamo niente dei contributi e degli assegni familiari”. Alla faccia della “tutela dei posti di lavoro”, verrebbe da dire.


l'Attacco, 16 febbraio 2012

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://lucacaporale.wordpress.com/2012/03/12/sottoscritto-laccordo-per-lassunzione-degli-addetti-al-cimitero-e-al-verde-pubblico-calvio-il-bisogno-dei-lavoratori-strumentalizzato-per-diffamare-lamministrazio/


R'SPONN M'CHè!!!