mercoledì 23 maggio 2012

La luna di miele di Manfrini


Attilio Manfrini, direttore generale Asl Fg
Sembra essere terminata la “luna di miele” tra il nuovodirettore dell’Asl di Foggia, Attilio Manfrini, ed i proprietari delle clinicheprivate foggiane. La ragione? I tetti di spesa, la cifra cioè che l’Asl destinaalle strutture per il rimborso delle prestazioni effettuate.
E va bene la necessità di rivedere la spesa. I maggioricontrolli sulla cosiddetta appropriatezza delle prestazioni di ricovero. Manella delibera numero 0761, del 18 maggio, si parla di soldi. In buonasostanza, della cifra che da Piazza della Libertà hanno stabilito dovrà esserecorrisposta come massimale per i rimborsi. Una mazzata al settore che alzasensibilmente verso l’alto l’asticella del risparmio, considerato nella misuradel 10 per cento rispetto alla spesa del 2009, nonostante l’accordo prevedesseil 5 per cento.
Ad essere citata in premessa, la delibera della Giuntaregionale (numero 2866 del 20 dicembre 2010, ovvero quella del documento diprogrammazione 2011), nella quale si stabilisce “la riduzione percentuale dellaspesa, rispetto al fatturato relativo all’anno 2009, da effettuare in sede diaccordi contrattuali con le strutture dell’ospedalità privata pari ad unariduzione del 10 per cento per l’anno 2012”.
Detto in altri termini, se la spesa del 2011 sostenutadall’Asl (delibera 1104 del 7 luglio 2011) era di 21.556.000 euro, adessobisognerà accontentarsi di 20.478.200 euro. Ad indirizzare Manfrini, uno deidirigenti più chiacchierati, Armando Liberatore (che ha firmato assiemeall’istruttore Umberto Lizzi ed al responsabile Vincenzo di Mola).

L’affondo diConfindustria

Parla di “doppia faccia” Paolo Telesforo riferendosi aldirettore generale dell’Asl. Nella doppia veste di amministratore dellecliniche Nuova San Francesco e Villa Serena e di presidente settoriale diConfindustria Foggia, fa un’analisi impietosa delle ultime mosse dell’ingegnerecerignolano: “Il direttore della Asl di Foggia Attilio Manfrini vive un momentodi confusione mentale – spiega - forse perché distratto da altre operazioni chepoco hanno a che fare con la salute dei cittadini della Capitanata. Mentre daun lato con le sue direttive 2012-2014 parla di ‘ogni sforzo per progettare erealizzare percorsi di cura e assistenza che garantiscano agli utenti ogniopportunità di fruire, in sede, di tutte le prestazioni possibili’, dall'altronella pratica, abbassando i tetti delle strutture private accreditate, non faaltro che invitare gli utenti a migrare in altre regioni, contrariamente allesue recentissime dichiarazioni di intenti”. E prosegue: “L'ingegner Manfrinicontinua sulla stessa strada del suo predecessore, Ruggiero Castrignanò, che èquella di essere, a parole, a favore delle strutture private accreditate delterritorio (sapendo che una stessa prestazione costa la metà nella strutturaprivata rispetto alla pubblica) mentre nella pratica tende a mortificare leaziende private e i lavoratori che vi sono impiegati”. Prima di concludere: “Cosaha da nascondere dietro questa doppia faccia abilmente mascherata il dottorManfrini?”.

La crisipreannunciata di Salatto 

Soltanto una settimana fa Potito Salatto (proprietario didiverse cliniche in Capitanata) aveva annunciato lo stato di crisi aziendale,manifestando la difficoltà nel pagamento degli stipendi. Sul banco degliimputati, i pagamenti tardivi dell’Asl di Foggia. Nel cahier de doléance dell’ex vicesindaco di Foggia, anche laquestione dei tetti di spesa: “Ho letto la risposta piccata di Manfrini –afferma a l’Attacco –, ma il direttore generale deve sapere che avanzo 2,8milioni di euro di liquidi. Le cifre cui ha fatto riferimento non sono precise.E poi, come fa a dire che le fatture non sono arrivate all’Asl? Farebbe meglioa riconsiderare la fiducia nei propri dirigenti. Del resto, recentemente haaffermato che se dovesse mandar via tutto il personale indagato o rinviato agiudizio rimarrebbe senza dipendenti”. Intanto, ha annunciato che a brevepartirà il ricorso al Tar. In attesa dell’apertura di un tavolo di confrontosulla ripartizione delle risorse (i 20 milioni) tra i privati accreditati delterritorio.

1 commento:

antonio ha detto...

E' una storia vergognosa che non giustifica e salva nessuno! La classe dirigente di questo territorio, politico-burocratico-imprenditoriale, è un cancro per la nostra comunità e per i diritti sacri dei cittadini. Vi risparmio altre parole, che meriteresti.Ci fate offendere da quelli del Nord grazie alla Vostra inefficiente e famelica attività.