martedì 18 settembre 2012

Il costo della crisi in Capitanata


L’ultimo report sul lavoro della Provincia di Foggia offre uno spaccato decisamente poco ottimistico. Recede il tasso di occupazione, non ci sono sbocchi per le figure professionali formate al meglio ed aumentano gli inoccupati: gli scoraggiati che ormai non cercano più un lavoro. “La provincia di Foggia – ha commentato l’assessore provinciale al Lavoro, Leonardo Lallo – sta scontando più delle altre province pugliesi gli effetti della crisi economica. Le assunzioni sono al palo, mentre si continuano a preferire soggetti a bassa scolarizzazione. Gli ottimi risultati dei corsi di formazione, poi, sono frustrati dalla scarsissima rispondenza del mondo dell’impresa”. In sintesi, è questo il quadro di riferimento. Ma il dettaglio dei dati offre spunti ancora più pessimistici. L’unico dato positivo, sembra essere l’emersione di una fetta importante di lavoro nero nell’agricoltura, grazie ai notevoli controlli degli ultimi anni.
La crisi economica internazionale iniziata nel 2008 ha pesantemente coinvolto il sistema economico
foggiano causando flessioni in termini di produzione e di valore delle esportazioni. Con questo rapporto l’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro della Provincia di Foggia fa riferimento in primo luogo alle dinamiche occupazionali e alle tendenze del mercato del lavoro osservate per gli anni 2009, 2010 e 2011.
I dati di fonte del sistema informativo “Sintesi” elaborati nell’ambito dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro ampliano il tradizionale campo di osservazione dei fenomeni occupazionali ed in particolare forniscono mensilmente gli stock occupazionali relativi alla popolazione residente con una disaggregazione dei dati per genere, settore di attività economica, classe d’età, tipologia contrattuale. 

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