Pochi milioni di euro ed una valanga di pale eoliche. Finito
il tempo delle royalties – il “pegno” pagato dalle società per la colonizzazione
dei territori – adesso i Comuni devono accontentarsi del cosiddetto “ristoro”.
Detto in soldoni: ripago la comunità per l’eventuale impatto ambientale con una
media del 2 per cento (se va bene) sul fatturato. È quello che sta accadendo
nei Cinque Reali Siti (Orta Nova, Stornarella, Stornara, Carapelle e Ordona),
il territorio della Capitanata che negli ultimi tempi sta assistendo ad uno
sviluppo forsennato del settore. Il compenso, nei casi migliori, si aggira tra
i 100 ed i 200mila euro. Per il resto, ci sono piccole opere di pubblica
utilità, come la realizzazione di un parco giochi all’interno della villa
comunale di Orta Nova. “In passato la deregolamentazione del settore ha creato
non pochi problemi – ammette il sindaco Iaia Calvio -, nel nostro caso ci sono
alcune prese di posizione poco chiare della precedente amministrazione. Alcuni
accordi con le società sono davvero discutibili”. Orta Nova, con Ascoli
Satriano, rappresenta la punta dell’iceberg della corsa – in forte ritardo –
all’eolico. Tra le società maggiormente attive c’è sicuramente la Inergia Spa,
amministrata da Onorio Onori, con il quale ha sempre lavorato l’ingegnere
ortese Mariano Marseglia. Ha presentato praticamente progetti in tutti i Comuni
del Basso Tavoliere. Alcuni sono stati già realizzati, altri invece hanno avuto
intoppi di diverso genere. Eurowind, ad esempio, società con sede ad Ascoli
Satriano, sta battagliando aspramente per contrastare lo strapotere della spa
di Ascoli Piceno. “Hanno chiuso l’accordo con il Comune di Orta Nova nel 2011 –
spiega la Calvio -, poi i Comuni non hanno avuto più un ruolo determinante, se
non nel parere in Conferenza di servizi: ma in questo caso, l’amministrazione
precedente non ha ritenuto di esprimersi in alcun modo. Doveva essere quella
l’occasione per far valere i propri
interessi e per, diciamo così, stabilire successivamente le misure compensative
più adeguate”. Sul banco, ci sono altri 3 progetti. Complessivamente, Orta Nova
non riuscirà a strappare nemmeno mezzo milione di euro. A Carapelle, ad esempio, da un po’ di tempo si
sta muovendo l’ingegner Marcello Salvatori, con due srl, Carapelle 1 e 2. Sempre
nella cittadina del professor Alfonso Palomba, la Nextwind Srl ha proposto ad
ottobre scorso il progetto per un parco da 24 mW. Anche qui, se riescono a
spuntare le stesse condizioni di Orta Nova, si ricaverà qualcosa in più
rispetto a 100mila euro. A Stornara, oltre alla solita Inergia, si è presentata
Edison con un progetto da 46 mW. A Stornarella, invece, il Prie (Piano
regolatore impianti eolici) mancato ha bloccato tutti i progetti: Inergia.
Sorgenia spa, Fortore Energia e Daunia Wind (poi Margherita srl). Centinaia di
mW fermi. “Non c’è stato più nulla – ammette il sindaco, Vito Monaco – ci sono
un po’ di contenziosi in corso. Il Prie intercomunale con Orta Nova è saltato,
e molte aziende stanno cercando di andare avanti o, quanto meno di recuperare
gli investimenti per i progetti. Noi Comuni non riusciamo ad ottenere nulla,
l’unico ‘compenso’ è l’introito dell’Imu. Ma questo è un altro discorso…”. Ad
Ordona, dove ci sono già tre parchi eolici, nonostante la forte vocazione
archeologica (Herdonia), sta per partire il parco di Elce Energia, la società
di Rocco Bonassisa. Il sindaco Rocco Settimio Formoso ha sempre affermato: “Le
royalties sono state anticipate alla passata amministrazione, la parte
residuale in parte andrà a coprire i debiti in bilancio, il resto per attività
di valorizzazione del patrimonio archeologico”. Per il momento, non si è visto
ancora nulla. Eppure, per poche migliaia di abitanti, quattro parchi eolici
(Inergia, Alerion, Eurowind ed Elce Energia) avrebbero dovuto portare ad un’opulenza
estrema. Non è stato così. Anzi, al contrario, l’atteggiamento dei sindaci è
stato in passato un incentivo fondamentale per le società che hanno colonizzato
il Basso Tavoliere. Di soldi ne arriveranno pochi. Qualcosa è arrivato in
passato dalle royalties. Una cosa è certa, di pale ce ne sono già a decine. Per
qualcuno verranno piazzati ancora moltissimi aerogeneratori, non solo ad Orta
Nova, ma anche a Stornarella, Stornara, Carapelle e ad Ascoli Satriano.
Tuttavia non si riesce a comprendere quale sia stato, in un tema così
importante, il ruolo dell’organismo intermedio – l’Unione - nella
programmazione dello sviluppo delle rinnovabili. Probabilmente, semplicemente
non ha profferito verbo.
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