giovedì 17 gennaio 2008

Macro. Lectio magistralis


Era il 1990. Il cardinale Ratzinger pronunciò, in un discorso a Parma, le parole del filosofo della scienza Feyerabend: "Il processo della Chiesa contro Galileo fu ragionevole e giusto". Emersero, di botto, molti fantasmi; con essi le antipatie verso quel teologo saccente, oscurantista e conservatore. Oggi, a quasi diciotto anni dal discorso di Parma, a quattro secoli dal processo a Galilei, la ferita della scissione tra scienza e fede rimane aperta e riesuma vecchie ideologie -mai superate totalmente-, da una parte e dall'altra. La capitale guarda l'università più antica d'Europa opporsi, vigorosamente, alla massima autorità spirituale, nella figura di Benedetto XVI. Papa Ratzinger era ben disponibile, dopo l'invito del rettore, ad inagurare l'anno accademico numero 705. Tuttavia, l'ideologia radicale, scientista, ha cercato in ogni modo di ostacolare l'evento: dimostrando una chiusura culturale (in barba alla laicità) da affiancare agli oscuri anni della storia della Chiesa. Un errore che presuppone in essere rancori non risolti, atti e dispute si superiorità, scontri ideologici profondi. In tutta questa storia, l'unica lectio magistralis rimane il rifiuto del vescovo di Roma, l'unico gesto possibile.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Michele sono d'accordo con te. Pessimo esempio di apertura culturale.
tonì

Michele Iula ha detto...

Antò, per contestare potevano almeno aspettare che leggesse il testo. Un testo che ho letto e apprezzato. Non mi è simpaticissimo il papa ma, allo stesso tempo, odio chi vorrebbe negare il diritto di parola ad un grande teologo...
p.s.: mi fa piacere che segui il blog! un abbraccio

Anonimo ha detto...

beh!io penso che doveva essere una gran bella cosa, si trattava di una semplice benedizione...però visto i dibattiti
è stato giusto così!
(e poi se il papa avesse accettato non sarebbe stata una bella scena proprio per il mondo intero vedere il papa, striscioni che erano contro questa visita e anche prof.(fisici...) che non erano d'acccordo...)
spero che con questo avvenimento capiremo sempre più quanto è importante la libertà di parola!!!

Anonimo ha detto...

è uno schifo che un'università in teoria luogo di scambio di idee e culture diverse, rifuti il papa, che prima di tutto è un grande teologo. mi disp ma hanno dato dimostrazione di chiusura mentale dovrebbero solo vergognarsi.

Anonimo ha detto...

Vorrei intervenire brevemente sul rapporto tra fede e scienza, proponendo qualche piccolo e secondo me significativo spunto di riflessione.
E' molto diffusa l'opinione secondo cui fede e scienza abbiano poco da spartire, e che, anzi, siano acerrime nemiche l'una dell'altra. Certamente, vicende come quella di Galileo o di Darwin, tanto per dirne qualcuna, sembrano accreditare questa tesi. E in effetti il rapporto tra queste due dimensioni dello spirito umano è sempre stato alquanto difficile, e non si può certo negare che nella loro storia ci siano stati numerosi momenti di scontro, nei quali l'uomo di fede ha visto nella scienziato il nemico da combattere e viceversa.
Tuttavia, vorrei mostrare come tale conflitto sia per lo più apparente, e che anzi un dialogo e un confronto tra loro è non solo sia possibile, ma anche auspicabile, potendo avere conseguenze positive su entrambe.
Mi sembra che un giorno il biologo Louis Pasteur, abbia detto: " Poca scienza allontana da Dio, ma molta riconduce a Lui".
Condivido in pieno questa espressione che interpreto dicendo che fede e scienza non sono affatto contrarie l'una all'altra, e che, di più, le apparenti contraddizioni sono dovute alla poca scienza o alla poca fede; nel senso che si tratta di un problema spesso mal posto, perdendo di vista ciò che scienza e fede sono in realtà, immersi come siamo in un mondo che conosce ben poco la scienza quanto la fede.