venerdì 25 aprile 2008

Resistenza


L'Italia uscita dal biennio che va dal 1943 al 1945, straziata dalla logorante guerra civile, aveva voglia di ricominciare: dolore e fervore, fino alla costruzione della Repubblica sulle macerie del secondo conflitto mondiale. Lo spirito del ricordo deve muovere da questo, aldilà delle strumentalizzazioni politiche e del revisionismo storico. Nei giovani in particolare, fortunatamente lontani da quei giorni, la voglia di resistenza, attravero i principi che mossero gli animi dei nostri avi, dovrebbe essere sempre vigile e attiva. Anche oggi c'è bisogno di resistenza: alle lobbies, ai poteri forti, alla dittatura mediatica sottile. Se il contesto resta completamente diverso, lo spirito dev'essere lo stesso. Per questo è importante ricordare.

Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l'arma e il nome.


(Cesare Pavese, da La terra e la morte 9 novembre 1945)



A chi lotta per la libertà, in ogni tempo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Libertà sembra divenuta parola "vuota" perchè usata strumentalmente da una parte politica che poggia le sue fondamenta sul diniego della libertà stessa (ricordiamo l'editto bulgaro che impedì a Biagi, Santoro e Luttazzi di esprimersi in Tv). Ora non posso dire di gradire sempre le trasmissioni di Santoro o le esternazioni di Luttazzi (da Enzo Biagi c'è solo da imparare per moderazione, coraggio, professionalità, competenza, ricchezza di idee ecc. ecc.)ma non vorrei mai che la "censura" impedisca a loro o ad altri di esprimere il proprio pensiero.
Libertà, rispetto, tolleranza sembra non appartengano più a questo tempo, facciamo in modo che queste parole tornino ad avere un significato ...per tutti.

Anonimo ha detto...

...d'accordissimo con l'anonimo precedente...la libertà spesso diventa anche pretesto per insultare e dimostrare poca tolleranza...le censure sono sempre da condannare a tutti i livelli...ma la libertà di pensiero e di parola bisogna saperla sfruttare perchè può diventare a sua volta un'arma...
Per quanto mi riguarda essere LIBERO significa ascoltare tutti!

Anonimo ha detto...

Libertà? l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
e cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.
Libertà? l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo
per un compagno ubriaco.
E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare
Fine con i campi alle ortiche
fine con un flauto spezzato
e un ridere rauco
e ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.
(Il suonatore Jones - F. De Andrè)
******************************

Anonimo ha detto...

Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.
de gregori.