sabato 1 maggio 2010

Brunetta contro Vendola



Tutto parte da Foggia, con la costituzione di una società in house, Sanitaservice (di lato la sede operativa di Cerignola), privata a capitale pubblico. L'obiettivo principale, previsto nelle delibere Asl, doveva essere l'eliminazione del precariato nella sanità, con la stabilizzazione dei dipendenti delle cooperative che gestivano precedentemente i servizi. Ma le ombre sono moltissime, e la GdF avrebbe appena aperto un fascicolo sui conti.

Su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta, il Consiglio dei ministri riunitosi ieri ha deciso di impugnare presso la Corte Costituzionale due leggi della Regione Puglia in materia di organizzazione del lavoro pubblico.

"In violazione del riparto di competenza tra norme statali e disciplina regionale - si spiega in una nota - la legge regionale n. 4 del 2010 consente infatti la stabilizzazione di oltre 8000 precari tra dirigenti medici e personale ex Lsu e proroga gli effetti delle procedure di stabilizzazione previste dalla precedente normativa regionale, ampliando cosi' i destinatari delle stesse. Inoltre, consente l'illegittimo inquadramento di personale proveniente da imprese o societa' cooperative all'interno di societa', aziende o organismi della Regione Puglia in violazione della richiamata disciplina statale in materia di stabilizzazioni. Questa norma si pone altresi' in contrasto sia con i principi costituzionali di cui agli articoli 3, 97 e 117, secondo comma, lett. l), che riservano alla competenza esclusiva dello Stato la materia dell'ordinamento civile (contratti collettivi), sia con la giurisprudenza costituzionale che ha piu' volte ribadito come il pubblico concorso costituisca l'unica forma di reclutamento del personale idonea a garantire l'efficienza, il buon andamento e l'imparzialita' della pubblica amministrazione".

La seconda legge della Regione Puglia impugnata dal Governo, la n. 5 del 2010, autorizza invece il transito nei ruoli dell'Agenzia per il diritto allo studio universitario (Adisu) del personale finora in servizio a tempo determinato, "con conseguente inquadramento riservato, in violazione della vigente disciplina statale e dei gia' citati principi costituzionali di cui agli articoli 3, 97 e 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione".

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