Medici pagati come i calciatori. I cinque fortunati che verranno impiegati presso la nuova postazione 118 delle Isole Tremiti (San Domino), infatti, percepiranno una parcella di 200mila euro. La cifra destinata dall’Asl di Foggia per il piccolo centro insulare sarà di 950mila euro. Con le stesse risorse, si potrebbero pagare gli stipendi a 17 medici specialisti. Se non è un record, poco ci manca. Anche perché da questa somma sono esclusi gli altri supporti professionali (infermieri, ausiliari e tecnici) che verranno selezionati con un altro atto deliberativo. In tempo di vacche magre e con un Piano di rientro difficile da digerire persino a Bari, l’Azienda sanitaria locale foggiana decide di non badare a spese. Per di più, questa volta la selezione del personale è avvenuta addirittura prima della decisione di voler attivare il servizio.
Come si fa a portare a termine una operazione del genere se, in un territorio che è molto più grande, Troia, si continua ad operare con carenze di personale impressionanti? Davvero si può pensare che da una parte ci sia una stazione senza medico, e da un’altra ce ne sia uno che guadagna come un manager? Evidentemente, anche questa volta la mancanza di idee chiare nell’organo di indirizzo, la direzione generale, deve aver inciso parecchio.
Certo è che la deliberazione numero 218 del 17 febbraio scorso non lascia adito a dubbi: “Si deve prevedere la spesa annuale dell’ordine di 950mila euro per gli onorari delle 5 unità di personale medico convenzionato da adibire alle attività della postazione”. E a chi pensa che quei soldi serviranno pure ad altro, ecco la risposta: “Si provvederà con separati atti alle ulteriori esigenze connesse all’attivazione della postazione e riguardanti il reclutamento di personale di supporto infermieristico, ausiliario e tecnico, la verifica della sede, dei mezzi di soccorso e delle attrezzature”. Adesso si comprendono le basi “ideologiche” della visione economica del direttore generale Ruggiero Castrignanò, secondo il quale “durante i periodi di crisi economica l’unico traino rimane la sanità”. È evidente che, durante i mesi estivi, l’arcipelago ha bisogno di un servizio del genere. Meno necessario sarebbe lo stesso investimento durante i mesi invernali, visto che il numero di abitanti non raggiunge nemmeno le cinquecento persone. “Tutto è stato fatto escludendo bellamente l’intero dipartimento dell’emergenza urgenza – ci dicono alcuni professionisti informati dei fatti di Piazza della Libertà -, con una decisione presa senza concertazione dal Comitato aziendale”. In effetti, questo passaggio è riportato pure nella delibera del procedimento istruito dal dottor Vincenzo di Mola e confermato dal dirigente dell’area gestione del personale Armando Liberatore (responsabile del procedimento): “Sull’argomento il Comitato permanente aziendale di medicina generale – è scritto -, in data 18 novembre 2010, ha sollecitato la costituzione di un tavolo tecnico conferendogli il mandato di analizzare le criticità derivanti all’attivazione di una nuova postazione medicalizzata presso le Isole Tremiti. Il tavolo tecnico nelle riunioni del 24 novembre e del 9 dicembre 2010 ha verificato le criticità di tale attivazione e formalizzato le osservazioni emerse. Si condivide quindi e si fa propria la proposta di attivazione della postazione, con riconoscimento al personale medico convenzionato al servizio di emergenza-urgenza territoriale 118 dei compensi previsti per attività prestata presso le sedi disagiatissime individuate nell’ambito della medicina generale”. Adesso, però, bisognerà assumere altro personale, come gli infermieri, che non percepiscono una cifra inferiore ai 30mila euro lordi annui. “Con quei soldi – ci dicono – potevano esser messi in piedi posti di osservazione brevi, potevano essere acquistati ecografi ed apparecchi per la teleradiologia, oltre ad un presidio per la diagnostica strumentale”. Invece, gli unici ad andar bene sono i primi cinque della graduatoria della mobilità interaziendale del servizio 118, pubblicata il 14 dicembre scorso: Antonio Draicchio, Enrica Fabri Calandrini, Maurizio De Girolamo, Lucia Tomasone e Francesco Marino. Anche in questo caso, la direzione generale non avrebbe seguito la prassi, peraltro non dando neppure la massima pubblicità possibile per la partecipazione alla selezione. Permettendo così ai cinque fortunati di percepire uno stipendio che sfiora quello del direttore generale. Ennesima “svista” o paradosso?
1 commento:
Considerando i tempi attuali di recessione economica nazionale e internazionale e le condizioni sanitarie disastrose della Regione Puglia e le date delle delibere dubito fortemente che questa proposta si concluda favorevolmente. E' bene che queste notizie SCANDALOSE, sconosciute alla Nazione siano divulgate. Maria Teresa De Nittis
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