giovedì 5 maggio 2011

Perché non credo a Gilan


Adesso Gilan vuole denunciare i giornalisti per diffamazione. È passato ufficialmente dall’”altra parte”, certo. E già dopo il primo comizio comincia a digrignare i denti aguzzi contro chi la pensa diversamente. Non ha mai amato il termine “comizio”, sin dagli “incontri pubblici” (a memoria ne fece una trentina) durante l’incatenamento di Moscarella a Palazzo Dogana. Proprio quest’ultimo, del resto, riuscì a consegnare le chiavi politiche della cittadina al giornalista di Vico del Gargano.

Sul palco ha detto che, tre anni fa, non avrebbe mai pensato di candidarsi. Invece, qualcuno con un minimo d’occhio critico avrebbe espresso immediatamente il semplice vaticinio. Come una prima donna, se l’è presa per un’analisi nemmeno tanto aggressiva: “C’era un fiume di gente in piazza domenica scorsa, ma molti curiosi, spinti dalla voce di uno scottante dossier sugli altri candidati”.

Non sia mai detto. Ecco scatenarsi l’ira del freelance. È immediata l’e-mail di minacce (di querela) arrivata al quotidiano l’Attacco. Può criticare, in buona sostanza, ma non può essere criticato. Sembrerebbe di assistere ad una sorta di orgia ideologica estremistica. Tuttavia, viene in mente immediata una frase di V. Hugo: “Gli specchi, come si sa, sono odiati: ciò non impedisce loro di essere utili”. Per questo credo sia necessario un bagno di umiltà per chi ha tradito alcune anime belle che lo hanno sostenuto contro la realizzazione della discarica in località Ferrante. 

Chi non la pensa come lui, però, è fuori. Questa sembra essere la sua piega personalistica. Lo dimostra l’allontanamento di chi adesso sostiene la causa di Porcelli (l’associazione Prometeo). È questo il bene comune? Difficile crederlo. Forse Gilan potrà essere utile tra i banchi dell’opposizione. Come un tafano che aggredisce l’epidermide degli amministratori. A fin di bene, sicuramente. Per assicurare una “pressione” maggiore.

Solo che una domanda bisognerebbe pur porsela, alla luce di tutto ciò. Chi allontanerebbe, invece, se fosse eletto primo cittadino? La risposta è arrivata in un moto d’impeto nell’ultimo comizio: molti componenti della tecnostruttura di Palazzo di Città. Peccato non sia nei poteri del sindaco. Quando ci si infervora l’ars retorica prende piede sui concetti, è risaputo. Ma la memoria (che spesso manca) è il metro di giudizio più preciso.

A me la memoria dice di non credere a Gilan. Qualunque sia il responso delle urne.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene Michele,
questo articolo sobrio, definisce le gesta del giornalista di Vico.
Da ultimo, anche il dottor Menga è successa
la stessa cosa, dopo averlo meglio conosciuto, dopo le belle parole sul salviamo "l'universo" da Orta Nova, l'ha mandato a quel paese, vergognandosi di tutto il suo falso perbenismo, egocentrico, quindi ritirando la propria candidatura e mandandolo a quel paese.

Michele, ma tutti a Orta Nova vengono, dopo il duce di Stornara ci mancava l'eroe di Vico.
Il buon Dio salvi Orta Nova.

Antonio Aghilar ha detto...

Devo dire la verità: mai mi sarei aspettato un'articolo del genere da parte tua, Michele...

Per la prima volta e dico per la prima volta, il free lance viene messo ufficialmente in discussione da parte di un collega. E questo non è un fatto banale perchè, oggi come ieri, se c'è una cosa che fa male alla democrazia, al senso civico ed in definitiva alle possibilità di crescita della comunità, è la mancanza di senso critico.

Questo tuo articolo è, forse, una pietra miliare per Orta Nova non perchè sia dissacrante nei confronti di ciò che sacro non è, quanto piuttosto perchè apre una discussione meritocratica sul personaggio, che finora è stato praticamente immune da critiche, fondate s'intende, vuoi per le Sue qualità atipiche, vuoi per una certa aura di "sacralità", indotta dalla apodittica venerazione dei suoi fans, di cui si è abilmente circondato.

Sia chiaro: pur essendo politicamente schierato in una coalizione che compete con la lista di Luciano Lannes, trovo assai disdicevole fondare le campagne elettorali sulle denigrazioni ad personam degli avversari. Non per questo però, posso esimermi dal complimentarmi con Te, Michele. Cosa che faccio con la stessa spontaneità con cui, in passato, ho criticato i tuoi articoli.

Per chiudere (e nella speranza che nessuno di coloro che leggerà queste parole sia tentato dalla rissa verbale). Quello che DEVE accadere è che Orta Nova si EVOLVA ed impari a trarre il massimo vantaggio dalla elezioni...E che nessuno dei giovani candidati, non importa in quale lista o coalizione, perda di vista quale sia la ragione VERA per cui molti sono scesi in campo. Sconfiggere l'elitè del fango...


"La spaventosa livellatrice dell'infimo, la vergogna, era passata su quelle fronti; giunti a quel grado di abbassamento, tutti subivano le ultime trasformazioni nelle ultime profondità; e l'ignoranza, mutata in ebetismo, era identica all'intelligenza mutata in disperazione. Non vi era possibilità di scelta tra quegli uomini che apparivano allo sguardo come l'elite del fango".
(Victor Ugo)

Anonimo ha detto...

mammamia che argomentare debole e pieno di livore. qual'è l'argomento perno? gilan ha cambaito idea! gilan aveva detto che non si sarebbe candidato e adesso a furor di popolo è in corsa per tentare di cambiare il corso della (triste) storia ortese.
gilan è stato troppo aggressivo, anzi poco aggressivo...
ma per piacere!,

Anonimo ha detto...

CONDIVIDO PIENAMENTE LE PAROLE DI ANTONIO AGHILAR, SPERO VIVAMENTE CHE IL GIORNALISTA "SANTONE" NON SI RITENGA GIA' IL NUOVO SINDACO(COSA CHE GIA' CREDE) ALTRIMENTI SIAMO DAVVERO, DAVVERO ROVINATI...

Anonimo ha detto...

DIO SALVI ORTA NOVA DAL SANTONE(LANNES) E DAI SUOI ADEPTI...!!!

Anonimo ha detto...

..ma anche moscarella con i suoi fascistelli non scherzano però!...speriamo di liberarci anche di loro!!!

Anonimo ha detto...

MA LASCIAMOLO PERDERE TUTTI...QUESTO PUBBLICISTA HA BISOGNO DI ESSERE OSANNATO PER VIVERE....SE NESSUNO LO "CACA" PIU' SE NE TORNERA' AL PAESE SUO......ORTA NOVA HA GIA' ABBASTANZA ESALTATI PSICOPATICI DI SUO ..NON FACCIAMONE VENIRE ALTRI